In questi giorni, voci vicine a Palazzo Chigi dichiaravano che Tria fosse solo e abbandonato dalla maggioranza governativa. Questo perché il ministro delleconomia Tria, a cui è affidata la responsabilità della legge di bilancio, fosse in disaccordo su alcune questioni inerenti la manovra con i due vicepremier Salvini e Di Maio. Già dal primo giorno Tria ha manifestato più di una perplessità sui provvedimenti da varare. Se si va indietro col tempo, ma non di tanto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva pressato, durante la formazione di governo questestate, per far togliere dalla poltrona del ministero del Tesoro leuroscettico Savona, per metterci al suo posto appunto Giovanni Tria, più aperto al dialogo con Bruxelles. Ma le voci di un allontanamento del ministro dalla squadra di governo, trovano conferma nel fatto che Salvini e Di Maio abbiano affidato il compito di trattare con lUe per la manovra economica a Conte e non a lui, il diretto responsabile. Ma la smentita che Tria voglia lasciare il governo deriva dalle alte rappresentanze. “Tria deve restare, squadra che vince non si cambia”. Lo ribadisce un convinto Luigi Di Maio a Radio 24, smentendo i scettici “che attribuiscono ai Cinque Stelle la volontà di far dimettere il ministro dellEconomia”. “La trattativa con la Ue la fanno Conte con Juncker e Tria con i suoi omologhi” ha evidenziato il ministro dello Sviluppo Economico, sostenendo di avere “piena fiducia in tutti e due”. La necessità dellintervento di Di Maio è legata allassenza del ministro delleconomia Giovanni Tria dalla riunione che ha avuto luogo ieri a Palazzo Chigi tra il premier Conte e i due vice Di Maio e Salvini. Tema del meeting sono stati i provvedimenti della manovra e nel quale, aveva già dichiarato Di Maio, “abbiamo affrontato alcune questioni da portare nella legge di bilancio al Senato” la prossima settimana, tra cui “il taglio alle pensioni doro”.