POLITICA

Tria, precisazioni su Flax tax e minibot

Dopo una Intervista al Financial Times del ministro Tria, il tema della Flat Tax, rilanciato nelle ore precedenti da Salvini, si riaccende e torna, insieme anche a quello della infrazione, al centro dell’interesse del governo dopo il vertice di Palazzo Chigi e le dichiarazioni alla Camera di Conte.

Secondo il ministro dell’Economia la Flat tax può essere “introdotta gradualmente e compensata da tagli di spesa”. Tria poi chiarisce: “Nessuno vuole uscire dall’Euro, i minibot non servono”.

Tria, Flat Tax, vertice di Governo e input Conte: l’Esecutivo al lavoro

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, dunque in un’intervista al Financial Times, conferma di essere a favore di una flat tax “per ridurre la pressione fiscale sulla classe media e sui redditi medi”. Ma chiarisce che debba avvenire in modo graduale e “compatibilmente con i nostri obiettivi di finanza pubblica.”

Quanto alla ipotesi di un’uscita dall’Euro il ministro del’Economia Tria ha chiarito: “Quello che posso dire è che nessuno nel governo pensa che dobbiamo uscire dall’Eurozona. Questo è sicuro”.

Altro discorso è quello dei Minibot ed alla loro introduzione: “Non lo so. Spero che questo non sia vero. Io non la penso così. Come economista non sono d’accordo con questa idea. Sono un ministro e tutto quello che posso dire è che non abbiamo bisogno di questo strumento”.

Aggiornamento ore 6,50

Nel corso delle sue ultime dichiarazioni il ministro dell’Economia Tria si sofferma in particolar modo, per appunto, sui minibot. Nel dettaglio, in merito ai debiti della Pubblica Amministrazione Tria non ritiene necessari i Minibot, e conferma: “Possiamo pagare tutto questo debito commerciale normalmente usando la nostra moneta, l’euro. Quindi non abbiamo bisogno di altri strumenti valutari

Quanto ad una visione futuribile della stasi economica italiana, con vista al prossimo quinquennio, Tria chiarisce: “Non so cosa accadrà in futuro e non vedo perché dovremmo andare nella direzione opposta”.

Come detto, in queste ore c’è stato poi il noto vertice di governo sul negoziato con l’Ue. Un incontro con i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Economia, anche per stemperare le recenti polemiche sui minibot.

In questo senso, alla fine dell’incontro, sono arrivate le parole di Conte che ha chiarito come i problemi di bilancio italiano rispetto all’Europa sono oggetto di un forte “dialogo per evitare procedura” pur nella convinzione profonda della “nostra politica economica”

Aggiornamento ore 10.35

Nel suo discorso alla Camera il premier ha indicato i punti chiave per il governo in vista del Consiglio Europeo del 20 e 21 giugno a Bruxelles.

“L’Italia auspica per sé, in linea col suo ruolo nella storia, un portafoglio economico di prima linea” nella prossima Commissione europea”: così ha parlato il premier Giuseppe Conte, riferendo alla Camera in vista del consiglio europeo di Bruxelles.

“La Ue deve decidere non solo da chi ma anche in quale direzione deve essere guidata e queste decisioni devono essere equilibrate e efficaci”. E sulla infrazione: “Ho avuto modo di affermare anche pubblicamente che siamo tutti determinati a evitarla ma anche che siamo ben convinti della nostra politica economica. Intendiamo mantenere un dialogo costruttivo con l’Ue e questa determinazione la sto rappresentando con chiarezza anche ai vertici europei e ai miei omologhi”.

Per il premier Conte i nuovi vertici europei “devono essere all’altezza della posta in gioco nei prossimi anni. Soluzioni sono improcrastinabili e devono svilupparsi in una strategia nuova, che veda la crescita non più antitetica alla stabilità e la solidarietà non antitetica alla responsabilità”.

Aggiornamento ore 13.45