Dichiarazioni assurde, folli, che lasciano senza fiato. Follia per follia a volte viene da pensare che i ’primi’ nemici della grande volontà di rinnovamento espressa da Papa Francesco, si celino tra quelli che ne dovrebbero invece esaltare le grandi doti spirituali ed intelletuali. “La pedofilia posso capirla, l’omosessualità non lo so”, questa autentica stupidaggine a dir poco choccante, è stata pronunciata da un collaboratore pastorale della chiesa di San Giuseppe a Trentodi, tale don Gino Flaim, che l’ha addirittura ’amplificata’ nientemeno che ai microfoni de ’L’aria che tira’, una programma di La7. “I bambini li conosco e purtroppo ci sono bambini che cercano affetto, perché non ce l’hanno in casa. E magari se trovano qualche prete può anche cedere insomma e lo capisco questo”. Imbecillità volgari ed offensive, in primis per la Chiesa, e difatti l’arcidiocesi di Trento si è immediatamente dissociata revocato al prete “l’incarico di collaboratore pastorale e la facoltà di predicazione”. Ma ormai era troppo tardi, Don Gino in pochi minuti è riuscito a collezionare un’infinità di corbellerie che, mediaticamente, peseranno moltissimo sulla Chiesa: “La pedofilia è un peccato e come tutti i peccati vanno accettati. Non ho conoscenze dirette, non saprei dire. Che ci siano non mi fa meraviglia, perché la chiesa è una comunità di peccatori. Non per nulla Gesù Cristo è morto per i peccati”- Poi, a rincarare la dose, la convizione a seguito di una domanda, se l’omossessualità sia una malattia: “Penso proprio di sì. Chi vive in questa situazione, di pedofilia o omosessualità, penso che dentro provi una certa sofferenza. Si vede un po’ diverso dagli altri, cerca in tutti i modi di venirne fuori. E’ umano questo”. Dicevamo dell’immediatamente della presa di distanza della Chiesa di Trento, denunciata con un comunicato ufficiale, in cui si si dissocia “pienamente dalle dichiarazioni rilasciate da don Gino Flaim che, interpellato dalla cronista in un contesto del tutto casuale, ha espresso argomentazioni che non rappresentano in alcun modo la posizione dell’Arcidiocesi di Trento e il sentire dell’intera comunità ecclesiale” infine, è il minimo, la ’condanna’: “L’Arcidiocesi di Trento in seguito a tali dichiarazioni, comunica che a don Flaim sono stati revocati l’incarico di collaboratore pastorale e la facoltà di predicazione”.
M.T.