Grazie a unoperazione antidroga attuata dalla Polizia di Stato di Trento nella città stessa e nel comune di Rovereto (in provincia di Trento), sono scattati ieri mattina 11 arresti per traffico di sostanze stupefacenti e riciclaggio di denaro. Colpevoli altrettanti cittadini del Gambia, tutti richiedenti asilo per motivi politici e umanitari o di protezione sussidiaria, ritenuti responsabili dei reati. Dopo la morte di un tossicodipendente e diversi casi di overdose, infatti, la Squadra mobile di Trento ha aperto unindagine, in seguito alla quale è riuscita a individuare la banda di spacciatori e trafficanti. A essere inizialmente accusati sono stati 17 rifugiati, nei confronti dei quali gli agenti della Questura hanno emanato unordinanza di custodia cautelare. Dei 17, però, solo 11, appunto, gli arresti: tra i restanti accusati 2 hanno avuto lobbligo di firma, 4 sono stati denunciati a piede libero. Tra questi anche un minorenne che è stato segnalato alla Procura della Repubblica per i Minori di Trento.
Loperazione, denominata Mandinka, ha portato alla luce i reati gestiti dalla piccola organizzazione criminale. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire anche la provenienza e le modalità di distribuzione della droga killer. Lo stupefacente partiva da Napoli, passava per Roma e, poi, raggiungeva la provincia autonoma di Trento, luogo in cui veniva smistato tra i vari componenti della banda e, in seguito, spacciato tra i giovani. Durante lindagine sono state sequestrate notevoli quantità di droga e decine di migliaia di euro. È stato inoltre contestato il reato di riciclaggio nei confronti di uno dei componenti dellorganizzazione, dopo che è emerso il fatto che il denaro, ricavato dallo spaccio, veniva settimanalmente inviato in Gambia. A rendere possibile il giro daffari dei connazionali degli accusati residenti a Milano, pronti a fungere da corrieri.
Martina De Vito