Un salto nel vuoto che può trasformarsi in salto nel buio, perché è difficile prevedere cosa può accadere. D’altronde il base jumping è sfida al destino e alla morte, è adrenalina pura. Che può però trasformarsi in tragedia, come successo nella giornata di oggi in Trentino.
Un base jumper russo è infatti morto dopo un lancio da Cima Capi, sopra il lago di Garda. La dinamica dell’incidente è ancora da ricostruire: l’intervento del 1118 è stato inutile, all’arrivo dei soccorritori l’uomo era già morto.
L’uomo di origine russa era in compagnia di altre persone, tutte appassionate dello sport estremo. Sono state loro ad allertare i soccorsi, che giunti sul posto non hanno potuto far altro che accertare la morte dell’uomo, altra vittima del base jumping, pratica che negli anni ha mietuto diverse vittime, anche dalla stessa Cima Capi, dove per la prima volta un base jumper di 27 anni ha perso la vita nel 2017.