Il dato del 60% indicato dal documento citato dal Financial Times circa prodotti non salutari di Nestlé “é completamente misleading”
dato che non comprende un ulteriore 50% dei prodotti del marchio quali caffé, cibo per cani e gatti e alimenti per bambini: la precisazione giunge dal presidente e ceo di Nestlé Italia e Malta Marco Travaglia che indica come “il numero corretto è meno del 30% del nostro portafoglio che sarebbe ‘non sano’: di fatto sono categorie come cioccolato e gelati, per natura categorie ‘indulgent’ (cibi ‘golosi’ n.d.r.) su cui noi stavamo facendo una riflessione e su cui dobbiamo continuare a lavorare”.
“Il tema è continuare a cercare di migliorare il contenuto di grassi e zuccheri” negli alimenti, ha spiegato il ceo; “noi abbiamo ridotto il contenuto di zuccheri e sali negli ultimi dieci anni di circa tra il 14 e il 17%”. Ma, ha proseguito, “al di là del nostro impegno sul miglioramento nutrizionale, se vi sono difficoltà oggettive a migliorare il portafoglio ‘indulgent’ ce le abbiamo noi e ce l’ha tutta l’industria”.
La questione riguarda molto l’educazione nutrizionale e la consapevolezza di ognuno. Come a dire che “noi – ha osservato Travaglia – potremmo fare anche una pizza senza sale ma poi se non viene comprata perché sa di carton gesso” il problema non si risolve.