Il trattamento di fine servizio, TFS, è un’indennità che viene corrisposta alla fine del rapporto di lavoro ai dipendenti pubblici statali che sono stati assunti prima del 1° gennaio 2001.
Questo trattamento è regolamentato dal DPR del 29 dicembre 1973 n. 1032, nel quale si riporta anche che il trattamento dei dipendenti degli enti locali prende il nome di “indennità di fine servizio”. Conoscere tutte le informazioni sull’anticipo TFS per i dipendenti pubblici è importante perché si tratta di un diritto che riguarda tantissime persone e che, in quanto tale, può essere fatto valere in vari modi.
Non va confuso con il TFR
Non bisogna confonderlo con il TFR che è una prestazione di pura natura contributiva. Il TFS, invece, si caratterizza sia come salario differito che come diritto previdenziale. Difatti se il TFR è totalmente a carico del datore di lavoro con il TFS vengono versati i contributi in parte dal datore di lavoro ed in parte dal dipendente.
La percentuale si calcola sull’80% della base imponibile delle cosiddette “voci stipendiali utili”. Se il TFR non ha alcun rapporto con la retribuzione al momento della risoluzione del rapporto di lavoro il TFS, invece, viene calcolato proprio sull’ultima retribuzione integrale percepita dal lavoratore.
A chi spetta?
Ad avere diritto a questa indennità sono tutti i dipendenti civili e militari dello Stato che sono stati assunti a tempo indeterminato entro la fine del 2020. Per il pubblico impiego, con contratto stipulato dopo il 2020, invece, il trattamento è stato sostituito con quello di fine rapporto.
Il TFS, tuttavia, continua ad esistere per particolari categorie dette “non contrattualizzate” come docenti, ricercatori universitari, avvocati, procuratori dello Stato, magistrati e militari. Tutti questi soggetti possono riscattare i periodi in cui è prevista la computabilità del servizio effettivo reso anche nel caso di servizio militare e periodo di studio universitario mentre sono esclusi periodi di servizio reso per privati.
Tipologie di liquidazione
Il TFS dispone di tre modalità di liquidazione a seconda del tipo di impiego. Difatti si parlerà di Buonauscita (IBU) nel caso di dipendenti statali in senso stretto, ovvero dipendenti di Ministeri, agenzie, scuole e università. La contribuzione a carico del datore di lavoro è pari al 7,10% mentre quella del lavoratore è pari al 2,50%.
L’indennità Premio di Servizio (IPS), invece, è quella rivolta ai dipendenti degli enti locali e della sanità per cui le percentuali di contributi da versare sono 3,50% per il datore di lavoro e 2,50% per il lavoratore. Infine l’indennità di anzianità (IA) è rivolta a tutti i dipendenti degli enti pubblici non economici e delle Camere di Commercio con carico contributivo totalmente a carico del lavoratore.
L’anticipo tramite finanziamento
Il TFS può essere richiesto in prossimità della pensione per un importo massimo determinato dall’ente pensionistico nel prospetto che verrà rilasciato. Se deciderai di affidarti ad un istituto di credito faciliterai di molto l’istruttoria e non dovrai preoccuparti di scadenze e incombenze.
Difatti visto che la procedura può protrarsi fino a due anni puoi ricorrere al finanziamento con il quale ottieni la tua indennità maturata e non sei costretto a bloccare i progetti che avevi pensato di realizzare con il tuo denaro.