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Trastevere: pestati per la maglietta indossata

“Eravamo a San Francesco a Ripa, all’inizio erano in due, hanno iniziato a insultarci, e in pochi minuti da 2 sono diventati 4 e dopo una decina, non siamo riusciti né a scappare né a difenderci, non ci hanno lasciato liberi nemmeno di andare via. È stato un assalto pieno di violenza, che non riusciamo a comprendere, noi non abbiamo nemmeno risposto alle loro provocazioni. Io non ho acconsentito a togliere la maglietta e la conseguenza è stata una testata sul naso, che domani devo operare d’urgenza. È evidente che avessero già deciso di aggredirci. Abbiamo avuto la sensazione che ci avessero seguito da Trilussa fino a piazza San Calisto”.
Dopo gli anni trascorsi al Liceo Virgilio, memore della facilità con la quale spesso un’idea politica – o più semplicemente una semplice forma di ‘solidarietà per una causa – può sconfinare in odio, Davide H., 20 anni, prova a riassumere per i cronisti la brutale (e folle) aggressione che lui ed altri 4 amici coetanei hanno subito sabato notte (ancora una volta) a Trastevere.

I quattro stavano passeggiando per vie del rione del cuore cittadino, dopo aver assistito alla proiezione di un film in Piazza Cosimato. Pochi passi e l’incontro (casuale, o erano stati precedentemente ‘puntati?), con due ragazzi di circa 30 anni che hanno iniziato ad apostrofarli per via delle magliette che avevano indosso, inneggianti il Cinema America (per il quale ci sono state dure contestazioni negli anni passati contro la chiusura). “Hai la maglietta del Cinema America, sei antifascista, levati subito ‘sta maglietta, te ne devi andare via da qua”, avrebbero intimato i più grandi, man mano raggiunti in rapida frequenza da altri 30enni. Circondati, i 4 sono stati assaliti sia con la mani che con delle bottiglie.
Ad avere la peggio è stato proprio Davide, trasportato subito al vicino Fatebenefratelli, e soccorso per le percosse subite ed una brutta frattura – scomposta – del setto nasale. Anche i suoi amici son stati costretti a ricevere le cure mediche: ad uno dei tre sono stati applicati tre punti di sutura sull’arcata sopraccigliare destra.

‘Indossino tutti queste magliette per solidarietà’

Un bruttissimo episodio a seguito del quale, venutone subito a conoscenza, Valerio Carocci, presidente del Piccolo America, ha commentato: “Un atto gravissimo in una città e paese allo sbando, questa è una vera e propria aggressione squadrista. Dove la violenza non viene più condannata ma anzi viene difesa e sdoganata come strumento di giustizia da chi ci governa. Ci costituiremo parte civile e sosterremo le spese legali. Non smetteremo mai di indossare le nostre magliette e lanciamo un appello a tutti affinché si indossi tutti insieme una maglia bordeaux”.
Certo non è tranquillizzante poter pensare che anche indossare una maglietta possa in qualche modo trasformare un giovane in una sorta di ‘mirino’ dove sfogare violenze brutali. Altro capitolo poi, ma qui è una questione ormai ‘cronica’, la sicurezza e l’ordine pubblico di un rione centralissimo – e tra i più frequentati dai turisti – come quello di Trastevere dove, nonostante le ventilate rassicurazioni dei responsabili all’ordine pubblico, lo spaccio di droga, i furti, le aggressioni e le risse (specialmente nei fine settimana), sono divenute ‘la specialità della casa‘.

Ma Trastevere non è il Bronx

Però Davide non ci sta, giustamente guarda ai fatti ed alla gestione di tali problematiche che, ovviamente, non possono certo essere risolte pensando ad un quartiere come a una sorta di Bronx: ”Trastevere è un punto di riferimento e luogo di aggregazione per tutti, dove molti ragazzi anche più giovani di noi passano le loro serate, anche in occasioni delle proiezioni del Cinema America. Non smetteremo di frequentare i territori di questa città liberamente e di rivendicare le nostre idee, come non smetteremo di partecipare alle proiezioni a San Cosimato e indossare la maglietta del Cinema America”.
Max