Che non siano tempi facili per i dipendenti del trasporto pubblico, lo evidenziano le ricorrenti notizie di cronaca dove, tra i ripetuti guasti alle vetture, aggressioni agli autisti, polemiche circa lassenteismo e, purtroppo, gli incidenti stradali, ogni giorno cè di che parlarne. Stamane poi, mentre i trasporti della Capitale stanno subendo notevoli sconvolgimenti dettati dalla visita di Donald Trump, sono stati segnalati diversi guasti alle vetture in periferia e un brutto incidente. E accaduto sulla Circonvallazione Gianicolense dove, un tram della linea 8 si è scontrato con una Fiat 500 che traversava i binari. A parte il gran spavento riportato dai passeggeri, sia il conducente dell’auto che lautista del tram sono stati trasportati al vicino San Camillo, il primo in codice rosso, laltra giallo. Dopo esser stato temporaneamente sostituito da bus sostitutivi tra la stazione Trastevere e Casaletto, per consentire la rimozione dell’auto incidentata, il servizio del tram è stato poi ripristinato sullintera tratta. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani del XII Gruppo. Una vicenda che rilancia dunque prepotentemente lo stato di difficoltà del trasporto pubblico dove, le responsabilità circa la situazione, continua a rimpallarsi tra azienda e lavoratori, spesso sotto organico, e costretti a lavorare con vetture spesso fatiscenti. A tal proposito è interessante il comunicato diramato ieri ai suoi iscritti dalla Filt Cgil Roma e Lazio: In merito alle notizie circolate in data odierna e relative al presunto assenteismo delle lavoratrici e dei lavoratori di Atac, la Filt Cgil Roma e Lazio intende dare una corretta interpretazione. Utilizzare il termine assenteismo per giustificare carenze strutturali nellorganico è a nostro avviso una comunicazione fuorviante in quanto significa mettere allinterno dello stesso contenitore diverse tipologie di assenze. Lastensione per maternità piuttosto che per gravi patologie si legge ancora nel comunicato – non può e non deve essere classificata come assenteismo, ma come giusta fruizione di diritti fondamentali riconosciuti dallo stato italiano. Ci chiediamo dunque, a quale fine e quanto sia opportuno trattare un argomento così sensibile quale il tema dellassenteismo, dimenticando che la qualità del servizio reso alla cittadinanza dipende anche da unoggettiva responsabilità della dirigenza aziendale nellorganizzazione e nella gestione del lavoro. Non vogliamo credere che queste continue notizie abbiano solo il fine di scaricare la responsabilità di eventuali soppressioni del servizio, sui lavoratori di Atac che quotidianamente operano in condizioni di oggettiva difficoltà non solo per levidente stato di inadeguatezza del parco mezzi, ma anche per le condizioni critiche degli impianti e delle officine che invece di essere sostenute e rilanciate da investimenti e piani manutentivi credibili, sono abbandonate al loro destino. Tali accuse generiche e infondate conclude infine Filt Cgil Roma e Lazio – rischiano di diventare sempre più una giustificazione a gestioni fallimentari che competono Proprietà e Società.
M.