“Barriere architettoniche insormontabili, scale mobili delle metropolitane guaste e il continuo malfunzionamento di pedane per l’accesso dei diversamente abili ai mezzi pubblici di superficie rendono questa città off limits a chiunque abbia una ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di fatto ghettizzandolo.
Quello che è accaduto nella giornata di ieri alla turista americana dimostra quanto sia importante abbattere le barriere architettoniche presenti in città: è impensabile che per arrivare al Colosseo da Largo Agnesi una persona con mobilità ridotta sia costretta ad un giro interminabile e non abbia a disposizione un ascensore.
La città sta portando avanti la candidatura ad Expo 2030, mancano una manciata di mesi al Giubileo e ad oggi venti stazione della metropolitana su cinquantatre hanno almeno un impianto guasto.
La situazione è a dir poco desolante, anche perché queste criticità si registrano di continuo. Sulla linea A le fermate di Cinecittà, Cipro, Cornelia, Furio Camillo, Manzoni, Ponte Lungo, Re di Roma e Subaugusta hanno gli ascensori fuori servizio. Stessa cosa accade sulla linea B e sulla linea C della metropolitana, dove altrettanti impianti sono nella stessa situazione. E cosa dire di montascale e scale mobili, inutilizzabili in almeno altre sette stazioni?
È arrivato il momento di affrontare, una volta per tutte, anche questa criticità e investire le risorse necessarie a rendere Roma una città in cui il diritto alla mobilità sia garantito a tutti indistintamente”.
Così Flavia De Gregorio e Francesco Filippo Carpano, rispettivamente capogruppo e consigliere della Lista Civica Calenda Sindaco.
Max