Trapani, guardia di finanza scopre giro di fatture false

    La Guardia di Finanza di Castelvetrano, delegato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, la scorsa sera, ha emanato un’ordinanza di applicazione delle misure cautelari dell’obbligo di dimora e del sequestro preventivo nei confronti di un imprenditore di Castelvetrano, di Nazionalità cinese, proprietaria di una singola azienda che ha gestito un ampio magazzino di prodotti cinesi e che è stata segnalata al Procuratore di Marsala, all’esito di una verifica fiscale effettuata dalla suddetta Tenenza, per aver sottratto alle autorità fiscali le tasse per oltre 1,4 milioni di euro.
    L’imprenditore ha utilizzato un comprovato sistema di frode fiscale relativo all’utilizzo di numerose fatture per inesistenti transazioni emesse da 31 società “fantasma” con sede legale nei principali centri commerciali italiani, tra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia e Prato.
    Oltre 1100, infatti, sono i “falsi” documenti prodotti dalle suddette “cartiere” e identificati dai finanzieri nei conti della ditta individuale che, registrando costi fittizi, è stata in grado di ridurre gli ampi profitti realizzati nel attività commerciale.
    Inoltre, per l’anno fiscale 2015, l’imprenditore ha completamente omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali obbligatorie che nascondono le imposte sul reddito per oltre 1,7 milioni di euro.
    Il sistema fraudolento e il comportamento evasivo multiplo hanno permesso alla società in questione di cancellare completamente le tasse da pagare al Tesoro.

    Il lavoro è anche in “nero”. Infatti, nell’area commerciale di oltre 2100 metri quadrati, infatti, i finanzieri, all’inizio della verifica fiscale, avevano identificato 4 impiegati senza contratto di lavoro, mentre altri 7 erano stati scoperti in precedenti ispezioni. .
    In totale, 32 persone sono state denunciate per vari motivi emettendo fatture o altri documenti per transazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta tramite l’uso di fatture “false”, mancata presentazione di dichiarazioni fiscali obbligatorie ai fini dell’IVA e dell’imposta sul reddito.
    Avendo mantenuto le gravi indicazioni di colpevolezza e le esigenze cautelative, in considerazione dell’elevata responsabilità fiscale del titolare della ditta individuale, il Giudice per le Indagini Preliminari, su proposta del Pubblico Ministero presso il Tribunale di Marsala, ha disposto la residenza dell’imprenditore chi è il beneficiario di frode fiscale e il sequestro di denaro, beni e altri benefici attribuibili allo stesso fino alla somma di 1.373.801,43 euro.
    Tra le attività soggette al sequestro da parte dei finanziatori vi è la stessa società, la cui gestione era stata formalmente affidata alla famiglia del preponente indagata per mezzo di una società a responsabilità limitata. Le azioni della società e l’intero compendio aziendale saranno ora gestiti da un amministratore giudiziario.
    L’attività di servizio in questione dimostra l’efficacia del lavoro della Guardia di Finanza nell’attività sistematica di contrasto delle frodi fiscali più insidiose, con l’obiettivo di salvaguardare gli interessi delle autorità fiscali e delle imprese e dei cittadini che rispettano le regole.