Recuperati i corpi in località Canale di Mezzo. Una delle vittime è una guida alpina di 50 anni. Accompagnava un amico.
Ha perso la vita sulla sua montagna, quel Gran Sasso dove accompagnava, come questa mattina, tanti appassionati. E dove neanche un mese fa aveva partecipato al recupero delle salme dei due giovani alpini morti durante un’escursione. Pino Sabbatini, guida alpina e volontario del Corpo nazionale Soccorso Alpino (Cnsas) Abruzzo, stavolta non ha potuto salvare se stesso né il compagno di escursione, l’amico David Remigio. Una piccola, ma insidiosa valanga, li ha travolti sul Corno Piccolo verso le 13. Il tutto, si pensa che sia a causa, di un distacco di una cornice di neve provocato non si sa ancora se dall’innalzamento della temperatura o da escursionisti che si trovavano più in alto. Mentre scivolavano nel dirupo per oltre 300 metri, qualcuno ha assistito alla scena e ha allertato il Soccorso Alpino. Le squadre di terra sono arrivate in breve tempo sul posto, raggiunte poi da elicotteri del Soccorso alpino della Forestale partiti da Pescara e da Rieti e da unità cinofile. Ma a nulla è valsa la tempestività dei soccorsi. Troppo seri i traumi riportati nella caduta. Il medico del 118, che ha raggiunto la zona a bordo dell’elicottero decollato dall’Aquila, non ha potuto far altro che accertare la morte dei due. I corpi sono stati trasferiti all’obitorio dell’ospedale di Teramo.
A pensare che, solo pochi minuti prima avevano pubblicato su Facebook una foto da lassù. Ci rimane solo un’ultima immagine sorridenti sulla montagna.