Stresa, 26 mag. (dall’inviata Antonietta Ferrante) (Afe/Adnkronos)
“Abbiamo potuto accertare dai reperti analizzati in questi due giorni e in particolare dall’analisi dei reperti fotografici che la cabina precipitata presentava il sistema di emergenza dei freni manomesso, cioè non era stato rimosso o meglio era stato apposto il forchettone che tiene distante le ganasce dei freni che dovrebbe dovuto bloccare il cavo in caso di rottura del cavo”. Lo afferma il procuratore di Verbania Olimpia Bossi che indaga sulla ardesia della funivia del Mottarone.
L’esigenza di questa ‘toppa provvisoria’ nasce dall’esigenza di non bloccare a lungo l’impianto che presentava “delle anomalie” così sulla cabina “non è stato disposto questo dispositivo (il forchettone,ndr) e quando il cavo si è spezzato la cabina è precipitata”.
Uno sviluppo investigativo “molto inquietante”: Con la “convinzione che mai si sarebbe tranciato il cavo si è corso il rischio” più volte e di una tragedia sebbene le anomalie del sistema fossero state “segnalate più volte”. Tra gli ultimi interventi c’è sicuramente quello del 3 maggio scorso, ma almeno un’altra richiesta di intervento sarebbe stata ignorata, insomma la cabina sarebbe stata a rischio per più giorni o settimane.