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Tragedia di Vetralla, oggi autopsia sul piccolo Matias

Un figlio vede il papà sull’uscio e l’accoglie, è normalità: non s’aspetta certo una tragedia. E così potrebbe essere stato proprio il piccolo Matias ad aprire la porta di casa al padre, Mirko Tomkow, il 44 enne arrestato e piantonato in ospedale con l’accusa di averlo ucciso. I carabinieri stanno cercando di ricostruire l’ancora oscura vicenda di morte e violenza di Vetralla, Viterbo, e delle due ore di buio, tra l’uscita alle 13.30 di scuola di Matias, e il rientro a casa della madre alle 15.30, in cui si è consumato l’omicidio del bambino.

Nessun segno di effrazione sulla porta: per cui o il bambino ha aperto al padre, o costui, malgrado il divieto dal 10 settembre di avvicinarsi a moglie e figlio, disponeva ancora delle chiavi e sarebbe entrato autonomamente.
Martedì mattina, Matias,  sarebbe stato preso da scuola dallo zio che lo aveva invitato a pranzo: il bambino aveva preferito tornare a casa e attendere la madre al rientro dal lavoro.

Tomkow, a lungo incosciente dopo l’arresto, sarà ancora interrogato e sottoposto in ospedale ad accertamenti ed analisi tossicologiche. Esclusa intanto la fuga dalla struttura covid di Roma in cui era ricoverato in quanto l’ultimo tampone a cui è stato sottoposto era negativo. Oggi intanto verrà effettuata l’autopsia sul corpo del bambino. Si cerca di capire se il bimbo fosse cosciente al momento dell’aggressione o sedato. La salma sarà restituta poi alla famiglia per i funerali.