Per gli spettatori più giovani e non solo ritorna un grande capolavoro, targato Disney Pixar, che ha fatto innamorare migliaia di generazione. Infatti in estate ritornerà Toy Story che avrà di nuovo come protagonisti i giocattoli più famosi del cinema, tra cui lo sceriffo Woody, lastronauta Buzz Lightyear, ma anche la pastorella Bo Peep, la cowgirl Jessie, il cagnolino Slinky, il signor e la signora Potato rivi sul grande schermo. Il quarto capitolo della saga uscirà in tutto il mondo – Italia compresa – il prossimo giugno insieme a tante new entry. Il primo fra tutti una forchetta di plastica che coinvolta nella grande avventura sulle note di Joni Mitchell si chiede: “Che ci faccio io qui? Non sono un giocattolo”. Cè unattesa frenetica per il sequel del film che più ha mutato la storia dellanimazione e che arriva nelle sale in un contesto completamente nuovo dopo che uno dei suoi ideatori, John Lasseter, ha abbandonato la Pixar con la gravante di comportamenti non idonei, intrattenuti con i suoi dipendenti. “Sarà un film fantastico – aveva dettoo Pete Docter a Roma tre anni fa alla presentazione di Inside Out – John Lasseter è completamente dedito, qualcosa di veramente emozionante. È un grande film dove ritroverete tutti i personaggi dei film precedenti ma spinti in una direzione completamente nuova. Penso che vi divertirete”. Poi però Lasseter ha dovuto lasciare la compagnia in mano a Disney e Docter ha preso in mano la direzione degli uffici creativi della Pixar. Il regista sarà Josh Cooley, animatore cresciuto in casa Pixar, questo è il suo primo film da direttore ma ha collaborato ad Inside Out, Up, Ratatouille, e ha diretto il corto derivante da Inside Out dove si narra del primo incontro di Riley. Al doppiaggio, in America Toy Story 4 si avvarrà delle voci originali dei primi tre capitoli, quindi di Tom Hanks che doppia Woody, Annie Potts che doppia la pastorella, Tim Allen che darà voce a Buzz Lightyear e Joan Cusack che invece sarà Jessie. Per la versione italiana si dovrà capire chi potrà essere il sostituo ideale dellindimenticato Fabrizio Frizzi che doppiava lo sceriffo giocattolo. Toy Story 4 sbarca nove anni dopo lultimo capitolo e ben ventiquattro dopo quella prima pellicola completamente prodotta in digitale e destinata a stravolgere per sempre la storia dellanimazione: 361 milioni di dollari nel mondo di incasso, un Oscar speciale a John Lasseter per il “primo film interamente animato al computer” e una serie di recensioni che decretarono il successo del primo film della Pixar, un progetto che proviene da lontano. Lavventura della Pixar era cominciata sotto unaltra etichetta (Graphics Group) come concessionaria della LucasFilm nel 1979, ma è nel febbraio del 1986 che Steve Jobs la comprò e le diede il nome che lha resa unicona. Nello stesso anno ci fu il primo corto realizzato da John Lasseter, un ex animatore Disney che aveva il desiderio di produrre un film completamente al computer, Luxo Junior, la vicenda della lampada da scrivania che da quel istante divenne limmagine dellazienda di Lasseter e Catmull che in ventanni ha conquistato 15 Oscar, 7 Golden Globe e 11 Grammy e un boxoffice totale di 15 titoli prodotti di quasi 9 miliardi e mezzo di dollari. A quel primo corto ne seguirono molti altrii, ma bisogna aspettare il 1988 per vedere in vita i primi elementi che costituiranno luniverso di Toy Story. Il corto si chiamava Tin Toy aveva per protagonista un piccolo giocattolo di latta (un one man show con tanto di tamburo, piatti e fisarmonica) vittima delle angherie di un bimbo di pochi mesi, fu il primo corto in Cgi a vincere lOscar, e buttò le basi per la storia del ragazzino Andy e dei suoi giochi, il cowboy Woody e lastronauta Buzz Lightyear. Basta guardare poche immagini di quel corto (il bimbo sembra un bambolotto e si muove praticamente a scatti) e paragonarlo al film del 95 per capire che passi da giganti aveva fatto lanimazione in sette anni, soprattutto per quel che riguardava i personaggi umani