Quando muore una persona in qualche modo legata alla cultura, proprio per il suo ruolo ‘divulgativo’, da grande dispiacere. Se poi parliamo oltretutto di un giovane, allora è una grave perdita.
E’ quanto accaduto a Mattia Torre, 47 anni, silenziosamente costretto ad arrendersi ad un male implacabile che, come sempre accade in questi casi, senza farsi scrupoli, se lo è portato via.
Mattia nonostante la giovane età per quanto già realizzato (è stato infatti sia regista, commediografo, che sceneggiatore), aveva un futuro certo nella scrittura. Lui che, per ‘gioco’, aveva buttato giù cose nuove, innovative, come ad esempio la serie ‘Boris‘ – di Pannofino – insieme a Giacomo Ciarrapico e a Luca Vendruscolo.
La prematura scomparsa di Torre ha ovviamente rattristato tutti, fra i tanti amici e colleghi che hanno voluto esprimere il proprio cordoglio, Corrado Guzzanti (per il quale Mattia aveva scritto ‘Dove è Mario?‘), che dal suo profilo social lo ha salutato scrivendo: “Mattia Torre, amico carissimo e brillante, scrittore sopraffino, 47 anni, venti romanzi ancora da scrivere, cento sceneggiature. Una curiosità, un coraggio e un senso dell’umorismo rari in questo mondo, rarissimi in Italia. Uno che se adesso gli dicessi ‘che la terra ti sia lieve’ ti scoppierebbe a ridere in faccia, ci scriverebbe sopra un monologo. Mi mancherai tanto. Ci eri indispensabile“.
Max