“Pur di non pagare allAma i cinque euro per lo smaltimento, ingaggiavano una coppia di rom che per pochi spiccioli, quasi tutte le notti, caricavano su un camioncino sgangherato decine e decine di materassi per poi abbandonarli sui marciapiedi. Allindomani le strade di Tor Pignattara, a ridosso del Pigneto, si presentavano come vere e proprie discariche a cielo aperto, al punto che verso la metà di febbraio, in piena emergenza rifiuti, sui giornali scoppiò il caso ribattezzato ’TorPignaFlex’. Dopo mesi di indagini ed appostamenti, grazie anche alle segnalazioni dei cittadini esasperati e agli scatti pubblicati online, gli agenti del gruppo Pics della Polizia di Roma Capitale sono riusciti a rintracciare ed incastrare i furbetti dei materassi: si tratta di due grossi rivenditori – uno sullAppia Nuova e laltro di via Genzano – che invitavano, attraverso accattivanti offerte pubblicitarie, a rottamare il materasso vecchio per lacquisto di uno nuovo”. Lo scive su Il Messaggero, Davide Gambardella. “La rottamazione però avveniva solo sulla carta – prosegue la nota – lo smaltimento era del tutto illegale e consentiva guadagni illeciti su più fronti. Per cominciare, ai clienti lo smaltimento del vecchio materasso costava venti euro. Lingombro però non veniva conferito allAma, ma affidato a due pregiudicati di origine romena che li scaricavano in piena notte davanti ai bidoni della spazzatura, oppure li ammassavano in una delle tante bidonville della periferia, per recuperare molle in ferro da riciclare e rivendere. La spesa forfettaria da destinare ai due rom (dai 30 ai 50 euro) permetteva ai rivenditori di abbattere il costo di cinque euro per ogni pezzo smaltito e quindi di triplicare il guadagno”. “Un sistema spiega Anselmo Ricci, responsabile della divisione Pics utilizzato anche da altri rivenditori, su cui in queste ore sono incentrate le indagini.