Adesso sì, sembra la vera Juve. Quella vince anche con i giganti e non ha paura della sua stessa ombra. La squadra timorosa vista in avvio è un ricordo, Allegri spera che sia lontano e non pronto a materializzarsi ancora. Un’ulteriore prova si avrà sabato alle 18, quando i bianconeri affronteranno il Torino nel derby della Mole.
Allegri ha messo tutti in guardia: sarà più difficile che con il Chelsea. I granata, rigenerati dopo la falsa partenza, ora corrono e hanno la cattiveria agonistica che vuole Juric. Non sono un avversario semplice da superare, Allegri lo sa bene. L’allenatore bianconero ne ha parlato in conferenza stampa.
“Domani dopo un anno e mezzo ritornano i tifosi allo stadio in un derby e dobbiamo sistemare la classifica, dobbiamo dare un altro colpettino, non sistemarla definitivamente. Il Torino è una squadra che pressa, credo che Juric stia facendo un ottimo lavoro e soprattutto ha trasmesso alla squadra dei concetti per giocare le partite in un certo modo che si incarna molto con quello che è lo spirito del Toro”, ha detto Allegri.
E ancora: “Per noi sarà una partita molto complicata. Bisogna star dentro la partita per 95 minuti e avere grande lucidità: dovremo ribattere colpo su colpo. Per il Toro sarà la partita della vita. E’ il derby, la stanno preparando al massimo. Sarà ancora più difficile di quella di mercoledì”.
Sulla formazione: “Ci sono due titolari sicuri e sono Szczesny e Chiellini, gli altri dovrò vederli oggi. Alcuni ieri erano più stanchi di altri, ma sono ragazzi giovani e abbiamo ancora un giorno per valutare”.
Sulla gara con il Chelsea: “Non tutto il male vien per nuocere, perché abbiamo giocato una partita senza due giocatori importanti come Dybala e Morata, e abbiamo giocato con Chiesa centravanti. Il bello è che ora Chiesa è diventato un centravanti, ma è diverso farlo in partite con spazi rispetto ad altre. Ci vuole equilibrio nelle valutazioni, l’altra sera è andata bene così, domani faremo in un altro modo sicuramente. Il Torino è una squadra che gioca a uomo a tutto campo e dovremo essere bravi a trovare gli spazi”.