Quello che inizialmente era solo un sospetto, ora è una certezza: il 45enne fermato da tre vigili urbani in un parchetto di Torino lo scorso 5 agosto, è morto a causa di uno strangolamento atipico. Unasfissia facilitata anche dal modo in cui luomo venne poi trasportato via. A stabilirlo, lesito degli esami autoptici eseguiti dal consulente della procura torinese, dott. Declame. Una morte violenta causata dal pessimo comportamento dei tre vigili che, visto luomo in stato di alterazione, in attesa dellarrivo dellambulanza per un ricovero in Tso, lo bloccarono in malo modo fino appunto ad asfissiarlo – per poi ammanettarlo. Il 45enne fu caricato apparentemente privo di sensi in ambulanza con le mani legate dietro la schiena, giunto in ospedale ne venne constato lavvenuto decesso. Il pm Raffaele Guariniello aveva indagato per omicidio colposo i tre vigili urbani e lo psichiatra presente durante il trattamento subito dal poveretto. Dunque, oltre alla maldestra manovra di bloccamento del 45enne (erano in tre), secondo il medico che ha effettuato lautopsia fu determinante anche la fase del trasporto in ambulanza in quanto, dai riscontri, si evidenzia che la posizione in cui venne fermato luomo era “incompatibile con una possibilità ventilazione efficace o con il mantenimento manuale della maschera di ossigeno”. A quel punto gli sforzi tentati dai rianimatori risultarono purtroppo inutili.
T.