A suo tempo aveva provocato enormi questioni sul suo metodo, definito Stamina, disconosciuto dalla comunità scientifica,su numerosi pazienti reclutati in Italia, che pagavano fino a 27mila euro, attraverso la somministrazione di farmaci non conforminella attività di trattamento di gravi malattie neurodegenerative. Ebbene, stamane Davide Vannoni è stato arrestato dai NAS dei carabinieri che glie hanno notificato nella sua abitazione, sulla collina torinese il fermo per associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, e truffa aggravata per aver praticato in Georgia il suo metodo. Un fermo confermato dal suo legale, Liborio Cataliotti, che precisato che è stato il suo stesso assistito ad informarlo del nuovo provvedimento che sarebbe scattato per un pericolo di fuga. Complessivamente le persone coinvolte nella nuova inchiesta, coordinata dal procuratore Vincenzo Pacileo, sarebbero meno di una decina. Tra questi figurerebbero alcuni collaboratori che hanno familiari affetti da patologie neurodegenerative. Compiute in contemporanea nel torinese, nel cuneese e in provincia di Palermo, le perquisizioni hanno portato al sequestro di computer e numerosi documenti ora al vaglio degli inquirenti. Come dicevamo, dalle indagini e dalle intercettazioni operate dagli investigatori, è emerso che, per accedere alle cure che venivano effettuate in Georgia, i pazienti (sarebbero almeno una cinquantina), pagavano 5mila euro per l’iscrizione all’associazione Prostamina Life e da 18mila a 27mila euro per la cura vera e propria, a cui andavano poi aggiunte le spese di viaggio per raggiungere Tblisi. Gli inquirenti hanno inoltre appurato con certezza che Vannoni stava per recarsi a Santo Domingo e per finanziare la trasferta e forse per avviare una nuova attività avrebbe anche venduto la sua auto di lusso.