Nel corso della sua lunga e fortunata carriera, oltre che la simpatia, anche la romanità ha giocato un ruolo di rilievo rispetto al personaggio che incarnava soprattutto nel piccolo schermo.
Anche se, proprio grazie alla televisione ‘commerciale’, Tony Binarelli è arrivato al grande pubblico negli anni ‘90, partecipando a diversi programmi di Canale 5 (‘Buona Domenica’ su tutte), in realtà questo strabiliante mago (vincitore anche di un Telegatto), specializzato in particolare nel gioco della carte, era noto anche negli ambienti internazionali già dai ’70. Tanto è che, proprio nel 1972, venne scritturato dalla Rai per lo sceneggiato tv ‘Serata al Gatto Nero’.
Come dicevamo, oltre che per la sua bravura, supportata da una simpatia innata, a rendere famoso Binarelli è stata la sua incredibile ‘agilità’ delle mani. E’ infatti accreditata proprio a lui l’ormai ‘mitica’ scena della partita di poker in ‘Lo chiamavano Trinità’ dove, ‘le mani di Terence Hill’ che ‘mescola le carte’ in realtà erano le sue.
Negli ultimi tempi Tony Binarelli non godeva più di buona salute e, proprio a causa del peggioramento dettato dalle conseguente di una lunga malattia, da diverso tempo era ricoverato all’ospedale Sandro Pertini dove, ad 81 anni, si è spento proprio oggi.
Max