Toninelli dice no alla Tav: la Torino-Lione non servirebbe, a quanto pare. Lo lascia intendere neanche troppo tra le righe il il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli che è tornato a parlare della Tav e del cantiere Torino-Lione.
Per Toninelli la Tav, ovvero lo strumento dell’alta velocità non è una vera priorità. Chi se ne frega di andare a Lione grazie a un buco inutile nella montagna”, dice Toninelli ospite di Coffee Break su La7..
Ill ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha chiarito il proprio concetto di base. “Nel capoluogo piemontese c’è bisogno di una metro 2, non di un buco nella montagna che nasce per trasportare persone e diventi trasporto merci”. E ancora, il ministro Toninelli ha aggiunto: “Chi se ne frega di andare a Lione, lasciatemelo dire”.
Ma intanto, dall’altra parte della ’scrivania’ di governo, Matteo Salvini non demorde né rallenta: «Avanti e primo treno nel 2030».
Dunque la Tav è un buco nella montagna per mandare a Lione nessuno, perché nessuno ci vuole andare, né come persone né come merci, sostiene Danilo Toninelli per il quale la Tav dovrebbe essere un vanto per l’Italia. Se i lavori partono il primo treno partirà nel 2030», invece continua Matteo Salvini. Sulla Torino-Lione, dunque, è ancora lotta ’intestina’ nella maggioranza.
Ma Salvini dice Non dipende solo da me. Faccio parte di un’alleanza. Su questo non siamo d’accordo e cerchiamo una soluzione. Un progetto Tav corretto per Toninelli è la linea ferroviaria Roma-Pescara: una priorità nazionale e non solo per velocizzarla, ma per renderla una linea ad alta velocità.. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel sostenere il candidato presidente della Regione Abruzzo per il M5s, Sara Marcozzi, in ottica elezioni regionali del 10 febbraio. Ha poi aggiunto: «Quello si che è un Tav dice – non un buco nella montagna per mandare a Lione nessuno, perché nessuno ci vuole andare, né come persone né come merci. In Abruzzo sulla velocizzazione già c’è un progetto, oggi in più c’è la volontà politica di fare l’alta velocità».
E sulla voce di n terzo traforo del Gran Sasso Toninelli è netto: «Non so da dove sia uscita questa notizia. L’indirizzo politico è che non serve e non si farà. Serve intervenire, ma in maniera meno impattante dal punto di vista ambientale e meno costosa».