L’Italia conquista l’argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020 con la staffetta 4×100 stile libero maschile, seconda in finale con il nuovo record italiano (3’10″11). Il quartetto azzurro (Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo) chiude alle spalle degli Stati Uniti che vincolo l’oro in 3’08”97. Bronzo all’Australia in 3’10”22.
“E’ una gioia incredibile”, dicono in coro in 4 azzurri. “Non ci sono parole, non so descrivere questo momento, abbiamo scritto una bella pagina della storia dello sport italiano”, le parole di Zazzeri. “Sono felicissimo di far parte di questo gruppo: siamo uniti, ci siamo abbracciati anche prima di partire, eravamo convintissimi di poter fare una grande gara”. “Siamo felicissimi, siamo stati veramente bravi, una grande staffetta -dice alla Rai Miressi – Siamo veramente contenti e felici di questo argento”.
“Sapevamo di avere una buona possibilità di medaglia – aggiunge Ceccon-. Ho fatto la scelta di fare entrambe le gare, dato che ero andato bene nel dorso non potevo che fare altrettanto in staffetta. L’argento olimpico non e’ una cosa da tutti i giorni”. “Per me -conclude Frigo – era impensabile soltanto tre anni fa essere qui e ora arriva addirittura una medaglia”. L’argento è un risultato storico. E’ la seconda medaglia di una staffetta del nuoto dopo il bronzo della 4×200 stile libero di Massimiliano Rosolino, Filippo, Magnini, Simone Cercato ed Emiliano Brembilla ad Atene 2004.
Il nuoto regala all’Italia anche il bronzo di Nicolò Martinenghi nei 100 rana. L’atleta di Varese è terzo con il tempo di 58″33. L’oro è andato al britannico Adam Peaty in 57″37 e l’argento all’olandese Arno Kamminga i 58″00. Martinenghi riporta la rana sul podio olimpico ventuno anni dopo Sydney 2000, quando Domenico Fioravanti e Davide Rummolo conquistarono oro e argento.” Ancora non mi rendo conto di cosa sia successo – racconta il nuotatore allenato da Marco Pedoja -. E’ una cascata di emozioni non ci credevo troppo prima della gara, ma ho cercato e voluto da tempo questa medaglia. Mi sono sognato gli ultimi 15 metri tante volte in allenamento. E’ favoloso”.
“Dedico questa medaglia al mio primo allenatore Franco che sta vivendo un periodo difficile. Sono emozioni forti, un giorno lo capirò ma ora sto su un’onda altissima e voglio surfarla fino alla fine. Ieri ho fatto fatica ad addormentarmi. Avevo tanti pensieri perchè oggi riesco a capire le emozioni che hanno vissuto 21 anni fa Fioravanti e Rummolo. Ringrazio tantissimo anche il mio allenatore Marco Pedoja perchè sapevamo entrambi da dove partivamo e qual’era il nostro obiettivo”, aggiunge