“Considero questa medaglia d’oro di Stano, anche se l’ho vissuta con animo triste per l’assenza di Alex Schwazer, una grande giornata dell’atletica. E’ un atleta veramente splendido dal punto di vista delle doti e tecnico”. Così Sandro Donati, che ha allenato Alex Schwazer prima del nuovo controverso caso doping, parla con l’Adnkronos della medaglia d’oro di Massimo Stano nella marcia 20 km ai Giochi di Tokyo 2020. “Mi è sembrato di gran lunga il più corretto e questa vittoria lo ripaga dalle ingiuste proposte di squalifica che al campionati del mondo compromisero la gara perché lo demoralizzarono dal punto di vista psicologico. Mi sembra un grande successo e un grande risultato, anche perché la marcia italiana dà un segnale di continuità con una pluralità di allenatori capaci di gestire l’alto livello”, aggiunge Donati.
“Se si osservava l’atletica italiana dell’anno scorso e di quest’anno si vedeva una crescita, con una pluralità di nomi che si affacciano e una ricchezza con tanti bei talenti. Un miglioramento dal punto di vista morfologico e delle doti. Sicuramente c’è stato un contributo importante degli immigrati ma non solo quello, perché ci sono tanti atleti italiani da generazioni che stanno emergendo. Una atletica vitale con un tessuto tecnico capace di sostenerla”, dice Donati evidenziando i meriti del dt azzurro Antonio La Torre.
“Credo che vada riconosciuta la capacità, la pazienza, la qualità del direttore tecnico. L’atletica è uno sport difficile da gestire con molto individualismo, lui ha saputo tirare fuori il meglio. Una conduzione che va lodata altrimenti si parla solo degli atleti. Sono importantissimi anche i tecnici e di questa persona che si è assunta questo compito di guidare uno sport con tantissime discipline diverse, un insieme diversificato di situazioni”, dice ancora.