Una volta “date sara’ l’Aula a decidere se accettarle o respingerle”. Il giorno dopo la fiducia sulla delega. Lavoro, il senatore democratico Walter Tocci, di solito restio a lasciarsi andare a dichiarazioni con i giornalisti, non riesce a sfuggire ai cronisti che a Palazzo Madama lo cercano o lo incrociano. Conferma le dimissioni, legate al contrasto fra la responsabilita’ verso il partito e la coerenza con le proprie idee che gli fanno ritenere la delega “un provvedimento vecchio”, ma aggiunge anche: ” apprezzo le parole di Matteo Renzi “cioè che “nel partito possono convivere posizioni diverse. Se queste sono le intenzioni abbiamo tutto il tempo per valutare”. E sulla delega: “sono 20 anni che ci raccontano che abbassando l’asticella dei diritti si crea lavoro”, ma non e’ cosi’. “Bisogna cambiare verso e valorizzare il lavoro”, chiosa Tocci. Sulla vicenda è intervenuto il vice presidente della Camera Giachetti nei giorni scorsi afferma Giachetti – e’ stato proposto un dibattito surreale sul partito ’liquido’ per presunto il calo del tesseramento, non vorrei che ora se ne aprisse un altro ancora piu’ surreale su questo tema”. “Qui non e’ in discussione la pur grave decisione di non votare secondo le decisioni assunte a maggioranza in direzione e nel gruppo al Senato. Qui si e’ scelto di non votare la fiducia mettendo a rischio la tenuta stessa del Governo. Se non si prendesse atto, con una decisione formale, della fuoriuscita dal Pd di chi ha compiuto questa scelta il Pd diventerebbe un partito sciolto piu’ che liquido, con la inaccettabile beffa che di fatto ne starebbe fuori chi lealmente ha anteposto l’interesse verso il Governo e la nostra comunita’ politica – pur senza rinunciare alle proprie convinzioni – e ne resterebbe dentro chi si e’ messo contro l’uno e l’altra”, conclude.