(Adnkronos) – “Il mio ricordo di quella disputa ideologica tra Tito Stagno e Ruggero Orlando è quella del loro rispetto reciproco: sebbene alla base ci fosse un desidero comprensibile per tutti e due di annunciare l’allunaggio per primi, quella fu un’amichevolissima diatriba, perché c’era grande rispetto da parte di entrambi”. E’ il prezioso ricordo che Jas Gawronski affida all’Adnkronos nel giorno dell’annuncio della scomparsa del volto storico della Rai Tito Stagno. Il giornalista è rimasto celebre per la sua radiocronaca dell’allunaggio del 1969, nel corso della quale ci fu una accesa disputa con l’altro commentatore, Ruggero Orlando, sul momento esatto dello sbarco della navicella sulla Luna.
“Ero vicino a Ruggero, in quel momento-ricorda Gawronski- e in questa reciproca schermaglia, ero comprensibilmente dalla parte di Ruggero. Ma c’è credo questa teoria che alla fine abbiano avuto ragione entrambi: Tito aveva notato che i sensori avevano toccato la Luna, perché essendo più lunghi del modulo avevano toccato terra prima, quindi può darsi che Tito abbia dato l’annuncio nel momento in cui i sensori toccavano terra, mentre Ruggero ha aspettato la navicella”.
“Io facevo l’assistente di Ruggero ed avevo un ruolo secondario, poi ho piano piano avuto anche io la mia carriera -dice il giornalista- E lui e Tito erano due giganti della televisione, non c’è dubbio”. Con Stagno “ci vedevamo poco, ma lui era molto interessato agli Stati Uniti e all’America, gli piaceva quel mondo come era allora e lo vedeva come una specie di faro per le cose che interessavano a lui”, ricorda Gawronski. Che conclude: “Nel giorno della morte di Stagno, io ho la sensazione personale che tutti i miei amici con cui ho collaborato se ne stiano andando, ed è una sensazione di grande tristezza, come della fine di un’epoca”.