Nella motivazione, il Time cita il proverbio: Non le armi scintillanti combattono la guerra, ma il cuore degli eroi . I combattenti dellebola, per la rivista americana, sono i medici, le infermiere e altri volontari impegnati ad assistere i malati in Africa occidentale. Il capo redattore del Time, Nancy Gibbs, scrive per motivare la scelta che queste persone hanno rischiato e insistito, si sono sacrificate e hanno salvato vite umane, in un contesto in cui neanche i governi e lorganizzazione mondiale della sanità erano preparati ad affrontare lepidemia. Ma gli operatori sul campo, il personale di medici senza frontiere, di samaritans purse e di molte altre organizzazioni hanno lottato a fianco dei medici locali e delle infermiere, degli autisti di ambulanze e di chi si è occupato di seppellire i morti spiega la Gibbs. Infine ha aggiunto che il resto del mondo può dormire di notte perché un gruppo di uomini e donne sono pronti a restare in piedi e a combattere.
Il personale medico è in prima linea nella lotta contro il virus e paga un prezzo particolarmente pesante. Il virus dellebola si trasmette attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di pazienti che sviluppano sintomi, tra cui febbre e vomito. Il bilancio delle vittime nei tre Paesi maggiormente colpiti, Liberia, Sierra Leone e Guinea, dopo lo scoppio dellepidemia, è di 6331 su un totale di 17800 casi, secondo gli ultimi dati dellorganizzazione mondiale della sanità.