Il compito quasi improbabile di Theresa May sulla Brexit in Europa si è risolto nuovamente con un bicchiere mezzo pieno. Nel meeting di ieri sera a Bruxelles, che si è allungato fino a tarda notte, lUe ha sostenuto ancora una volta che lintesa sulla Brexit faticosamente stabilita a novembre con la premier britannica Theresa May “non si cambia”, ha ribadito a fine incontro il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Il quale, in mezzo, ha aggiunto una frecciatina: “I britannici non hanno le idee molto chiare al momento”. Parole che non gioveranno certamente a Theresa May a calmare gli animi degli oppositori euroscettici. LUe ha concesso molto poco, come previsto nei giorni scorsi: in un comunicato esauriente allegato allaccordo di oltre 500 pagine si mette in chiaro che al backstop (cioè il regime post-Brexit dellIrlanda del Nord nel mercato unico che durerà sino alla risoluzione delle due Irlande per tenere il confine fluido) si ricorrerà soltanto in ultima istanza perché misura temporanea e per un breve periodo di tempo, fino a quando non sarà risolta la vicenda irlandese. È stato snellito qualche provvedimento, ma la sostanza rimane immutata, perché il testo ufficiale non è cambiato di una virgola. Per giunta, la dichiarazione integrativa di stasera non ha alcun valore legale, come May ha invece invocato a più riprese. Infine, per la Gran Bretagna, viene ribadito anche che non ci sarà alcuna via di recessione dal backstop unilateralmente. Insomma, tutto, o quasi, è rimasto uguale e per May il futuro rimane ancora appeso ad un filo. LUe, senza modificare di una virgola laccordo, ha provato ad andare incontro a Londra, ma niente di più. Improbabile che i pro-Brexit e tutti coloro i quali hanno manifestato le loro avversità sul piano della premier britannica ora riacquistino nuovamente la fiducia nei confronti delle istituzioni europee.