(Adnkronos) – “Come sindacato riconosciamo l’urgenza e la necessità di incrementare il finanziamento destinato al settore sanitario, al fine di garantire non solo una remunerazione adeguata per i medici di medicina generale, ma anche per migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi sanitari in tutto il territorio nazionale. Il personale sanitario è in prima linea nella tutela della salute pubblica, e pertanto è essenziale fornire le risorse necessarie per garantire condizioni di lavoro adeguate, formazione continua e strumenti tecnologici all’avanguardia”. Lo ha detto Angelo Testa, presidente nazionale Snami, Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, intervenendo al XLII Congresso Snami, in corso a Palermo fino al 15 ottobre, commentando la necessità emersa in modo unanime di aumentare il finanziamento del Fondo sanitario destinato al personale, alla riforma territoriale e agli investimenti nel comparto.
“E’ altresì indispensabile – aggiunge Domenico Salvago, vice presidente nazionale Snami – colmare il mismatch socio-assistenziale regionale per garantire ai cittadini un’equa distribuzione delle cure ed un’aspettativa di vita omogenea su tutto il territorio nazionale, perché il continuo disinvestimento di risorse dal sistema sanitario ha fatto sì che alla riduzione dei posti letto ospedalieri non seguisse un investimento almeno pari sul territorio”.
“La salute della popolazione – puntualizza Gianfranco Breccia, segretario nazionale Snami – non è solo un obiettivo, ma un investimento strategico. I cittadini sani contribuiscono non solo al benessere individuale, ma anche alla crescita economica e alla coesione sociale”. Come ribadisce Testa, “solo un intervento sull’immobilismo imperante all’insegna del sottofinanziamento cronico, della carenza di personale sanitario, dell’aumento delle diseguaglianze, dell’avanzata del privato, della migrazione sanitaria, della riduzione dell’aspettativa di vita, della mancata erogazione dei Lea, dello scarso accesso alle innovazioni, potrà essere il viatico per una riforma seria delle cure territoriali”.