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Test di medicina, studenti denunciano errori. La ministra Messa: “Annulleremo le domande sbagliate”

Sei domande errate su 100 quesiti totali al test di Medicina e Chirurgia. La denuncia arriva dall‘Unione degli universitari, che sostiene: “Erano presenti sei quesiti sbagliati che potrebbero compromettere il risultato finale e l’accesso di tanti studenti ai corsi di studi”. Un’anomalia che potrebbe falsare così la graduatoria finale d’accesso.

Le segnalazioni sono state numerose, arrivate soprattutto sui social, da parte dei 76.000 candidati che il 3 settembre scorso hanno sostenuto il test d’ammissione. La ministra Maria Cristina Messa, ai microfoni di The Breakfast Club su Radio Capital ha ammesso: “Devo riuscire a fare le graduatorie tenendo conto degli errori, quindi verosimilmente annullando le domande sbagliate o comunque quelle che sono sotto verifica. E poi – aggiunge Messa – vorrei incontrarmi con le commissioni che preparano i test per riuscire a dare qualche cosa di un pochino meno debole per il prossimo anno”.

L’Udu, l’Unione degli universitari, aveva denunciato: “Dalla sua nascita la nostra organizzazione supporta gli studenti in ricorsi individuali e collettivi sottolineando le irregolarità che caratterizzano il test ogni anno e permettendo a un maggior numero di candidati di accedere ai corsi di laurea. Negli ultimi anni c’è stato un aumento dei posti messi a bando per i corsi a numero programmato e in particolare per Medicina e Chirurgia, arrivando a 14.020 in questo 2021, ma questi interventi sono palliativi, messi in atto per gestire un problema strutturale”.

E ancora: “I test non funzionano e a ciò si aggiungono le irregolarità che caratterizzano procedure e quesiti, sottolineando la loro inefficacia e inattendibilità. Il numero chiuso rappresenta la mancata volontà di investire in istruzione, università e ricerca, anche alla luce di una crisi pandemica che ha messo in ginocchio il nostro sistema sanitario nazionale. È necessario abolire questo sistema, superare il numero programmato per Medicina, Veterinaria, Formazione primaria e Architettura e permettere a tutti l’accesso a un diritto fondamentale”.