Non il cessate il fuoco ma, almeno un ‘accordo minimo‘ ma di grandissima importanza: corridoi umanitari per la gente in fuga dall’Ucraina.
Questo in poche parole, quanto stabilito dal terzo round fra le due delegazioni, nuovamente intorno ad un tavolo, nel bel mezzo della foresta Bielorussia che circonda Brest.
Nello specifico, per consentire ai civili di poter muoversi in sicurezza (non come in questi giorni, tra le bombe), dalle 10 del mattino (le 8 in Italia), Mosca sospenderà le operazioni belliche.
Del resto, vista la drammatica situazione, comune a tutte le città ucraine, l’apertura dei corridoi umanitari era uno dei temi principali da affrontare, tanto è che lo stesso ex ministro della Cultura russo, Vladimir Medinsk, capo della delegazione russa, prima dell’inizio del vertice ha affermato che “Gli ucraini ci hanno dato assicurazioni, noi speriamo che i corridoi umanitari saranno aperti da domani“. Tuttavia, dopo il vertice di 3 ore, lasciando la località segreta, lo stesso ha dichiarato che ”Le nostre aspettative non si sono attuate”, riferendosi ad una bozza di documento di accordo, rifiutata dalla delegazione di Kiev.
Ad ogni modo Mykhailo Podolyak, uno dei negoziatori inviati da Zelenskuìy, ha riconosciuto che “Ci sono stati piccoli ma positivi passi per il miglioramento della logistica dei corridoi umanitari dalle città assediate” ma, ha poi rimarcato, “Per quanto riguarda l’aspetto politico, che comprende un cessate il fuoco e la fine in generale delle ostilità, continuano intensive consultazioni”.
Infatti poco dopo, davanti alle telecamere della Tv di stato russa, Leonid Slutsky, presidente della Commissione esteri della Duma, ed interno alla delegazione russa, ha già anticipato che “Si terrà nel brevissimo futuro un quarto round di negoziati tra Kiev e Mosca”. Confermata ancora una volta come location del quarto round, una località della ma, ha poi aggiunto,. “Non dico ancora la data esatta, che sarà definita forse domani“.
Da quanto emerso da fonti interne alle due delegazioni, nel corso della trattativa i russi hanno ribadito la loro disponibilità a cessare il fuoco “in qualsiasi momento se Kiev rispetta le condizioni poste da Mosca”. Richieste ormai note, e rimarcate anche stamani da Dmitry Peskov, portavoce del Cremlin: “denazificazione e smilitarizzazione dell’Ucraina, il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk”.
Max