All’indomani del varo del decreto natalizio, la cui bozza indica diverse novità in fatto di misure di contenimento rispetto al Covid e, più esplicitamente, in merito alla recrudescenza della contagiosa variante Omicron, Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, oltre a quella relativa al booster per i giovani, ha firmato stamane la circolare che, di fatto, riduce a 4 mesi il periodo di intervallo fra la seconda somministrazione del vaccino anti-Covid, e la dose di richiamo.
Premesso che a breve seguirà la data indicata come l’avvio di questa nuova ordinanza (che sembrerebbe essere il 10 gennaio), la circolare recita: “Alla luce delle attuali evidenze sull’impatto epidemiologico correlato alla maggiore diffusione della variante B.1.1.529 (Omicron) e sulla efficacia della dose booster nel prevenire forme sintomatiche di Covid-19, sostenute dalla citata variante, per estendere gradualmente l’offerta del richiamo vaccinale e nel rispetto del principio di massima precauzione, si rappresenta che la somministrazione della dose di richiamo (booster) a favore dei soggetti per i quali la stessa è raccomandata, con i vaccini e relativi dosaggi autorizzati, sarà possibile dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario o dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione in caso di soggetti vaccinati prima o dopo un’infezione da Sars-CoV-2, in base alle relative indicazioni)”.
Max