No vabbè, ormai rasentiamo l’assurdo. Da settimane infatti, si rimarca la virtuosità del nostro Paese dove, rispetto agli atri paesi europei, ‘qui’ il Covid gira in misura decisamente ridotta. Quotidianamente viene ribadito che abbiamo il record di vaccinazioni, e che questo ci consente – se non la libertà totale – almeno l’altissima probabilità di poterla riacquisire da qui a poco eppure, sebbene su ‘mandato Usa’, si sta già ‘lavorando’ ad una tua dose per i ragazzini over 12!
Moderna: “Terza dose almeno 6 mesi dopo la seconda, a persone di età pari o superiore a 12 anni”
Se nei giorni scorsi si è lungamente parlato degli studi in atto alla Pfizer relativi alle ‘imminenti, nuove vaccinazioni’ dedicate ai ‘neonati’, stavolta è il turno di Moderna. A quanto pare infatti, su richiesta di quest’ultima, l’Ema starebbe valutando l’autorizzazione di una terza dose del vaccino Spikevax, “almeno 6 mesi dopo la seconda, a persone di età pari o superiore a 12 anni”.
A tal scopo, spiegano dall’agenzia del Farmaco, il Chmp (Comitato per i medicinali per uso umano), procederà ad “una valutazione accelerata dei dati presentati dalla società che commercializza il prodotto, compresi i risultati di uno studio clinico in corso”.
Poi, a revisione terminata, il Chmp fornirà ragguagli sul prodotto, per poi “comunicare l’esito della valutazione a tempo debito”.
L’Agenzia Ue: “Già da settembre Ema ed Ecdc avevano ipotizzato la necessità di una dose booster”
Spiegando in questo caso non si tratta di una dose ‘addizionale’, per intenderci: finalizzata alla protezione di pazienti fragili o immuno-compromissione, l’Ema la considera invece una dose ‘booster’: un richiamo per quanti già completamente vaccinati, per coprire il livello di protezione venuto meno dopo qualche mese. Già da settembre fa l’Ema ed l’Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), ha ribadito l’agenzia Ue, avevano espresso il loro parere favorevole alla necessità di dosi addizionali e dosi booster: ”Sebbene Ema ed Ecdc non considerino urgente la necessità di dosi booster nella popolazione generale, l’Ema sta valutando la presente domanda sul vaccino a mRna di Moderna, come già quella sulla terza dose del vaccino a mRna di Pfizer/BioNTech, per garantire che siano disponibili evidenze a sostegno di ulteriori dosi, se necessario. La consulenza su come somministrare le vaccinazioni rimane prerogativa dei gruppi consultivi tecnici nazionali sull’immunizzazione (Nitag) che guidano le campagne di vaccinazione in ciascuno Stato membro dell’Ue”. Dunque, conclude il comunicato, “mentre l’Ema valuta i dati gli Stati membri possono già prendere in considerazione piani preparatori per la somministrazione di dosi booster e dosi addizionali”.
Max