“Non capisco come in Italia non si riesca, come è successo in altre questioni storiche, a concedere l’amministia per delle vicende vecchie di oltre 40 anni. E’ incomprensibile. Ci vuole una pacificazione, servono misure di amnistia”. Ad affermarlo all’Adnkronos è l’avvocata francese Irène Terrel, storico difensore di molti dei fuoriusciti italiani della lotta armata commentando l’incontro tra il ministro della Giustizia Marta Cartabia e il suo omologo francese Eric Dupond-Moretti, durante il quale l’Italia ha ribadito alla Francia la “pressante richiesta” “affinché gli autori degli attentati delle Brigate Rosse possano essere assicurati alla giustizia”.
“Se si guarda al diritto francese – sottolinea Terrel – sono tutti casi prescritti. Non capisco come si possa tornare su queste questioni: sarebbe un errore giuridico e sarebbe scandaloso. C’è la prescrizione”.
Su questo tema, rileva ancora l’avvocato francese, “c’è un accanimento ricorrente” e “sono stupefatta perché non si può tornare su queste questioni dal punto di vista giuridico e storico. La concessione dell’amnistia permetterebbe di pacificare questo periodo politico che è stato estremamente doloroso per molte persone ma c’è un momento in cui bisogna voltare pagina. I tempi giudiziari sono passati”.