E stato solo grazie a un miracolo se, come ha poi affermato Enrique Peña Nieto, Eduardo Sánchez, portavoce del presidente, “Fortunatamente non ci sono notizie di danni gravi né di persone che hanno perso la vita”. Con epicentro nello Stato di Oaxaca riferisce l’agenzia Dpa alle 7.39 di ieri (ora locale, 00.39 in Italia), il sud del Messico è stato colpito da un violenta scossa di terremoto, che il Servicio Sismológico Nacional ha registrato di magnitudo 7.2. Al terremoto sono seguite comprensibili scene di terrore, con la gente che correva i lungo e largo senza sapere dove andare. Una scossa enorme, avvertita persino a Città del Messico, nonostante i 500 chilometri dall’epicentro. Il sindaco Miguel Ángel Mancera, ha affermato che “Ci sono state alcune fughe di gas, sono caduti un paio di alberi e alcune recinzioni. Ci sono state anche crisi di panico e per sei persone è stato necessario l’intervento di personale medico”. Come ha aggiunto Jaime Hernández (direttore generale della compagnia elettrica federale), ha poi aggiunto che almeno 998mila, tra abitazioni, uffici ed aziende, tra Città del Messico e gli stati di Oaxaca, Guerrero e Morelos, nel centro e nel sud del paese, sono rimaste senza energia elettrica. Le uniche due morti registrate, ironia della sorta, sono rappresentate dallincidente occorso all’elicottero militare che trasportava Alfonso Navarrete Prida, ministro dell’Interno messicano, caduto in fase di atterraggio. Il velivolo si era alzato per tracciare dallalto il quadro della situazione ad O