A vederle rappresentate sulla cartina, le diverse scosse sismiche che oggi hanno ‘attraversato e fatto tremare’ il Paese, fanno davvero paura.
Non un unico terremoto ma diversi, di differenti magnitudo che, seppure per pochi secondi, in ordine di tempo hanno letteralmente fermato il respiro agli abitanti della Sicilia, della Calabria, dell’Abruzzo, delle Marche, della Liguria, e della Toscana.
‘Ad aprire la serie’, poco prima della mezzanotte, la Sicilia, dove l’Ingv catanese ha registrato oggi due scosse: la prima – alle 23.51, a Nord Ovest del comune di Ragalna – di magnitudo 2.5 mentre, la seconda – alle 04.21, a 4 chilometri a Sud di Paternò – di magnitudo 3.6.
Poco dopo, sempre prima dell’alba, la terra ha tremato anche sula costa calabrese dove, a sud della provincia di Reggio Calabria, è stato toccato il 3,2 di magnitudo.
Comprensibile il terrore che ha invece assalito gli abruzzesi, per la scossa che ha sconvolto la provincia teramana. Appresa la notizia, il governatore Marsilio ha subito contattato sia il prefetto Massimo Zanni, che Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo, per accertarsi di eventuali danni a cose o persone. Poco dopo la Regione ha comunicato che “La situazione è sotto controllo, al momento non si registrano danni a cose e persone. Come da protocollo gli studenti delle scuole sono stati fatti evacuare per sicurezza. Abbiamo avuto una riunione con i dirigenti scolastici per verificare la situazione plesso per plesso: non ci sono problemi. E domani, a meno di altri eventi sismici, si torna in aula“. Dal canto suo, il primo cittadino di Teramo ha tenuto a rendere noto che “Il piano di evacuazione ha funzionato perfettamente. Ho sentito anche i vigili del fuoco per capire se ci fossero criticità sul territorio: per fortuna non ci sono. Continueremo a monitorare la situazione e la nostra attenzione sarà rivolta sempre, con maggiore attenzione, alle scuole. La paura c’è stata, ma per fortuna solo quella“.
In realtà la scossa avvertita nel teramano, alle 12.24 ha colpito le Marche dove, l’epicentro (localizzato in un’area compresa fra Civitella del Tronto ed Ascoli Piceno), del terremoto di magnitudo 4.1, è stato individuato a 4 km da Folignano, un comune della provincia picena. Quello che però ha veramente fatto temere il peggio, la seconda ‘botta’ di magnitudo 3.6, seguita dopo poco più di un minuto, intorno alle 12.25. Subito allertata, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile ha quindi le strutture territoriali della Protezione civile che, dopo aver effettuato le prime verifiche hanno riferito che il sisma è stato chiaramente risulta avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati danni a persone o cose.
Ma alle 15.39 la terra ha tremato anche in provincia di Genova, dove l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato un terremoto di magnitudo 4.1. Nello specifico l’epicentro ha interessato più comuni (come Bargagli, Davagna e Lumarzo) ma, anche qui, fortunatamente non sono stati segnalati danni a cose o persone.
Nemmeno il tempo di tornare finalmente a rilassarsi per il pericolo scampato, che alle 17.49, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile è stata nuovamente allertata per la scossa di magnitudo 3.4, avvertita nella provincia di Modena alle 17.49. Anche qui nessun danno ma tanta paura.
Paura che hanno però avuto modo di condividere i residenti di Fosciandora in provincia di Lucca i quali, dove poco dopo l’Ingv locale ha denunciato un terremoto di magnitudo 3.2.
Max