Come sappiamo, nella notte di ieri un terremoto di proporzioni apocalittiche (parliamo di una magnitudo 7.8, mille volte più potete di quella dell’Amatrice), ha scosso la Turchia meridionale e la Siria settentrionale, causando la morte di oltre 5.000 persone mentre i feriti sono più di 20.000, ed è ancora un bilancio ‘provvisorio’
Un tragedia immane rispetto alla quale, il presidente del WFP Italia, Prof. Vincenzo Sanasi d’Arpe ha spiegato che “Il World Food Programme sta intervenendo in entrambi i Paesi e monitorando la situazione da vicino per rispondere all’emergenza. I terremoti hanno devastato aree della Siria che hanno già subito pesanti danni nel corso di dodici anni di conflitto. Nel nord-ovest della Siria, il 90% dei 4,4 milioni di abitanti dipende dagli aiuti umanitari, mentre 2,8 milioni di persone sono sfollate e vivono in campi o in altri luoghi in mancanza di alternative migliori”.
Nello specifico, ha spiegato ancora Sanasi d’Arpe, “L’Agenzia è operativa in Siria dal 1964 e distribuisce cibo salvavita a circa 5.6 milioni di persone ogni mese mentre in Turchia ha ristabilito la presenza dal 2012 in risposta alla crisi siriana”.
Dunque, ha poi concluso il Presidente, “Il WFP continuerà a fornire assistenza e cibo ai più vulnerabili durante questa emergenza dove migliaia di persone stanno rapidamente esaurendo il cibo. Il nostro pensiero è rivolto a tutti coloro colpiti da questa immensa catastrofe. In situazioni come questa è fondamentale rispondere in maniera pronta e concreta. Ogni singola donazione può fare la differenza per dare supporto ai sopravvissuti”.
Max