Negli Usa era tutto legato alle allegre musiche ‘surfiste’ dei Beach Boys, in Italia invece – come sempre – il ‘fenomeno tardò ad arrivare. Furono infatti i Dik Dik, allora band milanese che, nel 1966, cantando il testo riscritto da Mogol su una hit’s mondiale lanciata dai Mamas e Papas, ‘contagiarono’ milioni di giovani italiani con ‘Sognando California’.
Già la California: bianche spiagge affollate da biondi surfisti ‘tartarugati’ (vedi addominali in bella vista), con sciami di altrettante scultoree ragazze in bikini, che volteggiano sui pattini, all’ombra di altissime palme.
Questo nell’immaginario collettivo. Ma cosa ha concorso nei decenni a far della California una sorta di ‘terra promessa’? E’ presto detto, la possibilità che quando uno meno se lo aspetti, venga inghiottita da un terremoto devastante, e spazzata via da un tsunami terrificante. Dunque il condividere l’adrenalina per un pericolo imminente che per questa invita tutti a vivere alla giornata, dando quindi precedenza alla spensieratezza.
E sì perché qui, in questo lussuoso paradiso terrestre si convive da sempre con il terrore che possa arrivare ‘quello grosso’, ‘The Big One’, come lo chiamano i suoi ‘colorati’ abitanti: un sisma di proporzioni apocalittiche che, fosse anche tra mille anni, ma sicuramente arriverà
Come hanno infatti rivelato capillari rilevazioni geologiche, proprio ‘sotto’ questo stato ‘passa’ la famosa ‘faglia di ‘Sant’Andrea’, una sorta di cordone stretto fra la placca pacifica e quella nordamericana, ciascuna delle quali però procede in senso inverso all’altra. Un ‘attrito’ inevitabile, che al culmine sarà in grado di generare una quantità tale di energia, destinata a trasformarsi in un terremoto sicuramente non inferiore al decimo grado della scala Richter. Un sisma capace di distruggere San Francisco e Los Angeles in una manciata di minuti. Senza contare poi il terribile tsunami che ne deriverebbe, come dicevamo, a dir poco ‘apocalittico’.
Basti pensare al tremendo precedente del 18 aprile del 1906 quando, la città di San Francisco, venne investita da un sisma di magnitudo 8.3: 3mila vittime, 500mila sfollati ed un disastro economico per miliardi di dollari.
Assodato che qui si vive con la consapevolezza di ‘praticare’ un territorio ad altissimo rischio sismico, e che i terremoti si avvertono all’ordine del giorno, vi sono tuttavia periodi come questi che creano non poche ansie ai sismologi, ovviamente sempre in allerta.
Da qualche giorno infatti nell’area del confinante stato del Nevada, continuano a ripetersi eventi sismici, tutti registrati oltre la magnitudo 4, anche più volte al giorno. Evidentemente ‘qualcosa’ sta accadendo.
Ed oggi, a conferma del fatto che sono ‘giorni particolari’ una ‘brutta’ scossa di magnitudo 5.5 che, manco a farlo apposta, è stata registrata a circa 252 chilometri a ovest di Ferndale (indicata nella cartina), sempre in California. Quasi che questa attività si stia ‘avvicinando’. Dal canto suo l’attenta ed efficiente ‘U.S. Geological Survey‘, dopo aver rilevato che l’epicentro è stato localizzato a circa una profondità di 10 Km, precauzionalmente, ha ritenuto subito di lanciare un allarme tsunami. Per lo sconforto dei biondi surfer’s e delle avvenenti ‘schettinatrici’…
Max