Terremoto giudiziario su Girgenti Acque, gestore unico del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento. Militari dell’Arma dei Carabinieri e della Tutela per l’Ambiente, della Guardia di Finanza e personale della Direzione investigativa antimafia, hanno eseguito 8 fermi per associazione a delinquere di ‘colletti bianchi’ finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale.
Al centro della vicenda, la società per azioni Girgenti Acque, destinataria di certificazione interdittiva antimafia nel novembre del 2018. Tra gli indagati, 84 in tutto, figurano imprenditori, professionisti, politici di rilievo nazionale, funzionari pubblici con responsabilità di vertice e appartenenti alle forze dell’ordine.
In carcere anche l’ex patron Marco Campione. In manette anche altri vertici dell’azienda. Le ipotesi di reato per quello che è stato definito come un gruppo criminale sono di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica Amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale. Per cinquanta delle 84 persone indagate la Procura di Agrigento, come apprende l’Adnkronos, si appresta a notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
“L’omissione della dovuta attività di depurazione delle acque, ha creato un danno ambientale da quantificare”, secondo gli inquirenti. “L’ illecito addebito agli utenti dei relativi costi non sostenuti, completano un quadro probatorio eterogeneo e complesso”, per la Procura di Agrigento.
PM – Le indagini su Girgenti Acque “hanno disvelato una potente azione di lobbying e la creazione di un vasto sistema di corruttele volto ad eludere i controlli degli enti preposti”, dicono gli inquirenti. “Falsi in bilancio ed un sistema di accentramento degli appalti in capo alle imprese del presidente del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque, Marco Campione, hanno permesso allo stesso di operare in regime di monopolio con relativi guadagni”, dicono i magistrati.
I reati sono di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica Amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale ed altro. Le indagini della Procura della Repubblica di Agrigento, coordinate dal Procuratore Aggiunto Salvatore Vella e dai Sostituti Procuratori Paola Vetro, Sara Varazi e Antonella Pandolfi, sotto la direzione del Procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio, “hanno permesso di accertare l’esistenza di una associazione a delinquere che operava in seno alla Governance della società Girgenti Acque S.p.a.”, il gestore del servizio idrico integrato per la Provincia di Agrigento.
“Al vertice del sodalizio criminale l’imprenditore Marco Campione, già presidente del C.d.A. di Girgenti Acque e amministratore di fatto delle società del c.d. “Gruppo Campione” – dicono gli inquirenti – Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria hanno coniugato classiche procedure investigative d’intercettazione, telefoniche, ambientali e di servizi di osservazioni, controllo e pedinamento, ad un’attenta attività di verifica di bilanci societari e flussi finanziari”.