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Terremoti, INGV: “L’area tra Perugia e Trento è ad alta pericolosità sismica”

Nella notte scorsa, una violenta scossa sismica ha scosso l’area tra Perugia e Trento, con epicentro in Toscana. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha segnalato che questa zona è caratterizzata da un’alta pericolosità sismica. Ma questa non è stata l’unica attività sismica in quella regione. Alle 4:38 del mattino, circa 30 minuti prima della scossa principale, la rete sismica ha rilevato un terremoto con una magnitudo di Ml 3.3. Successivamente, sono stati individuati altri 25 eventi sismici, alle 6:15, con magnitudini comprese tra 2.8 e 1.1.

Il sito web dell’INGV ha sottolineato che “la zona interessata da questa sequenza sismica è caratterizzata da alta pericolosità sismica”. Questo conferma la preoccupazione per la stabilità della regione e la sua suscettibilità a eventi sismici significativi.

L’impatto di questa scossa è stato avvertito in una vasta area geografica, che comprende l’Appennino tosco-emiliano, la Romagna, la provincia di Firenze e gran parte della Toscana settentrionale. L’INGV ha dichiarato: “L’evento sismico è stato risentito in tutta l’area dell’Appennino tosco-emiliano, in Romagna, nella provincia di Firenze e in tutta la parte settentrionale della Toscana. Risulta essere avvertito in un’area compresa tra Perugia e Trento”.

È interessante notare che nella storia recente, l’area ha subito altri terremoti significativi. Due di essi sono particolarmente rilevanti per la situazione attuale. Entrambi hanno avuto il loro epicentro nella zona del Mugello, una regione storica situata nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano, a circa 25 chilometri a nord di Firenze. Il primo di questi eventi è datato 13 giugno 1542, con una magnitudo stimata (Mw) di 6.0. Il secondo, avvenuto il 29 giugno 1919, ha raggiunto una magnitudo (Mw) di 6.4.

L’INGV ha commentato ulteriormente: “In particolare, il terremoto del 1919 è uno dei più importanti terremoti italiani del XX secolo ed è ancora oggi uno dei più forti conosciuti con epicentro nell’Appennino settentrionale. La zona colpita fu quella del Mugello, con ingenti danni sia nella provincia di Firenze che nel versante romagnolo dell’Appennino”.