Terre pubbliche, ecco il bando per giovani agricoltori, previsti 150 posti di lavoro

Terre pubbliche, ecco il bando per giovani agricoltori: previsti fino a 150 posti di lavoro
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Novantasette ettari di terre romane messe a bando per riqualificarle e offrire nuove possibilità di lavoro per i giovani. Sono questi gli intenti del bando pubblico per l’assegnazione di terre a giovani imprenditori agricoli. Il via oggi con la presentazione ufficiale avvenuta all’interno di uno dei terreni interessati, quello dell’azienda agricola di Borghetto San Carlo sulla Cassia. A bando altri tre lotti ovvero le tenute di Cervelletta a Tor Cervara, di Redicicoli nel Parco della Marcigliana e a Tor de’ Cenci. L’iniziativa è stata presentata dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, dal suo vice, Luigi Nieri, dall’assessore all’Ambiente, Estella Marino, e dal presidente del XV Municipio, Daniele Torquati, in uno di questi quattro luoghi e cioè nell’azienda agricola di Borghetto San Carlo, nel parco di Veio, nata nel ’900 e dove fino a non molto tempo fa c’era un pastore che occupava l’area senza titolo. L’AZIENDA DI BORGHETTO SAN CARLO – Alcune cooperative sociali avevano raccolto 10mila firme, consegnate poi a Marino, per restituire alla città questi 22 ettari di agro romano che ospitano anche un casale dei primi del ’900. Grazie a una compensazione urbanistica del 2010 questa area è diventata pubblica, ma non sono mai cominciati i lavori, come previsto da contratto col costruttore Massimo Mezzaroma, per la ristrutturazione del casale con un impegno da parte del costruttore stesso di 2 milioni di euro. I lavori ora inizieranno la prossima settimana con le funzioni dell’area. I POSTI DI LAVORO – Solo nell’area di Borghetto San Carlo si conta di dare 40 posti di lavoro, che come minimo diventeranno 150 considerando le restanti tre zone in questione. IL BANDO – Il bando prevede un affidamento per 15 anni (rinnovabile) dietro pagamento di un canone tra i 100 e i 200 euro all’anno per ettaro. Previsti una serie di criteri legati alla qualità dei prodotti e alla loro provenienza, con particolare attenzione alle coltivazioni biologiche, alla promozione della biodiversità e delle attività di filiera corta, alla diffusione di una cultura legata alla commercializzazione dei prodotti a km 0, alla affidabilità e competenza del soggetto concorrente, alla sostenibilità economica del piano di sviluppo aziendale, alla presenza nello stesso piano di attività rivolte allo sviluppo delle energie rinnovabili e al risparmio energetico, al numero dei nuovi occupati e, infine, una valutazione preferenziale per i soggetti di età inferiore ai 40 anni. Altri criteri saranno l’inserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati, le attività rivolte all’educazione dei minori, come le fattorie didattiche, gli agrinido o centri ricreativi estivi e le attività rivolte al coinvolgimento e alla formazione agricola della cittadinanza. Non potrà partecipare al bando chi è già assegnatario di terreni agricoli di Roma Capitale o di altri enti pubblici e chi occupa senza titolo un immobile di Roma Capitale. La scadebza è fissata per il 22 luglio. IL RECUPERO DEI CASALI – A favore dei vincitori del bando è stato previsto dal Comune di Roma anche un sostegno per il recupero dei casali conferiti, con uno stanziamento nel piano investimenti di 200mila euro per lotto. IL SINDACO MARINO – Il sindaco Marino ha commentato con entusiamo: “Questo è solo il primo di tanti passi che vogliamo fare per restituire queste terre meravigliose a chi le vuole utilizzare per coltivare, favorire l’agricoltura e i market nelle nostre città, la distribuzione di alimenti a km 0, insomma una visione diversa della nostra città e della nostra società”. Il primo cittadino ha poi spiegato che “in anno fa in campagna elettorale in questi luoghi dicemmo che le terre agricole devono essere preservate non solo per l’agricoltura e per proteggerle dal cemento ma perchè fa parte della nostra politica ambientale- ha aggiunto Marino- Con la guida dell’assessore Giovanni Caudo abbiamo approvato un atto della Giunta che ha cancellato la possibilità di edificare nell’agro romano 2.965 ettari, pari a 161 progetti edilizi nuovi in questi luoghi. La città deve svilupparsi in modo differente, la nostra idea e’ riqualificare l’edificato, ci sono 20 delibere urbanistiche preparate da Caudo pronte per essere votate dall’Assemblea e speriamo che avvenga nelle prossime settimane”.

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