Nell’ambito del monitoraggio settimanale che l’Agenas (Agenzia per i Servizi sanitari regionali), conduce rispetto alla situazione ospedaliera del Paese e, nello specifico, delle terapie intensive, stando ai dati aggiornati a ieri sera alle 19.11, la situazione appare ‘più o meno’ stabile. O meglio, rispetto alla scorsa settimana, se non per cinque regioni, non ci sarebbero state variazioni di sorta considerando però che parliamo di percentuale media di presenza nelle rianimazioni, pari al 18%, ben oltre la soglia di criticità fissata al 10%
L’Agenas: ecco le cinque regioni dove il tasso di occupazione nelle terapie intensive ha continuato a salire
Come dicevamo, l’occupazione nelle terapie intensive è comunque salita in Campania con +1%, attestandosi al 3%; quindi in Friuli Venezia Giulia (+1%, ora al 24%); ed ancora, nelle Marche (+1%, al 25%), poi in Puglia (+1%, al il 13%); ed infine in Toscana dove l’occupazione dei posti letto ha segnato un +2% (ora è al 24%).
L’Agenas: stabilizzatasi da poco la situazione nell’area medica non critica, dove il tasso di occupazione è comunque del 29%
Diversamente, dopo una crescita costante durata due settimane, negli ultimi 2 giorni si è stabilizzata l’area medica non critica, segnando comunque un ragguardevole 29%, tenuto conto che qui la soglia critica è fissata al 15%.
Nello specifico è preoccupante la situazione nella Valle d’Aosta, dove l’occupazione (sebbene in calo del 17% nelle ultime 24 ore), è al 52%. All’opposto invece il Molise, che presenta nel Paese la percentuale più bassa, con il 14%.
Oggi il tasso di percentuale vede l’Abruzzo (+1%, ora al 30%), Calabria (+1% , 42%), Friuli Venezia Giulia (+1%, 31%), Lazio (+1%, 28%), Liguria (+2%, 40%), Lombardia (+1%, 35%), Marche (+1%, 28%), Molise (+1%, 14%), Provincia di Bolzano (+1%, 19%), Provincia di Trento (+1%, 26%), Puglia (+1%, 22%), Sicilia (+1%, 36%), Toscana (+1%, 26%), e Veneto (+1%, 26%).
Max