E’ inutile continuare a far finta di stupirsi: la rabbia sociale c’è ed è naturale che nel corso delle proteste di piazza esploda. Certo, ben altra cosa è il vandalismo, quell’estremismo becero fine a se stesso, quando non gradito a ‘qualcuno’ che evidentemente, da tali scempi, ha da guadagnarne, ma non politicamente come si vuol far intendere, probabilmente sono ragioni oscure, ‘altre’, dove noi ‘comuni’ non siamo contempalti. Altri poteri, magari anche ‘lontani’...
Fatto sta che non passa giorno senza che nel Paese, a turno, ciascuna città non scenda in piazza per lamentare lo stremo, l’approssimarsi alla fame e persino, cosa peggiore, alle totale perdita della dignità personale. Perché dover chiedere aiuto per fame è veramente l’ultimo stadio per un paese civile e democratico.
Così, dopo ieri a Firenze, oggi è stato a Roma. In pochi, un pugno, ma non autorizzati (e dunque perché hanno potuto farlo?), gli Antagonisti hanno preso il via da Piazza dell’Indipendenza, contestando la raffica di Dpcm emessi dal Governo in pochi mesi .
Appena 500 persone che, imboccati i vaioli per arrivare davanti all’Università la Sapienza, sono stati bloccati da un cordone di celerini all’altezza di via San Martino della Battaglia, creando un cordone. Unica fermata Carso Pretorio e lì, ‘ovviamente’, sono partite le solite e prevedibili ‘scaramucce’. Cori, urla, petardi, fumogeni, torce fumanti, quindi sassi e bottiglie. Ma solo per pochi attimi, la polizia ha infatti desistito dal prodursi in cariche accerchianti e loro, gli antagonisti, hanno preferito non spingere troppo.
A quanto pare infatti, già prima di muoversi, rappresentanti dei centri sociali avevamo avvertito: “Oggi facciamo i bravi e sfileremo per le strade tranquilli. Ma la prossima volta no. Questa non è una minaccia, ma una promessa”.
Nelle stesse ore, ma da tutt’altra parte della Capitale, nella centralissima Campo de Fiori, c’era eguale tensione per il ritorno in campo delle cosiddette Mascherine Tricolori, anche loro per protestare contro le misure governative.
Con l’intera area cinturata dai blindati e gruppi di agenti i tenuta anti-sommossa, anche qui si son verificati momenti di tensione, con lanci di fumogeni da una parte, e di ‘oggetti vari’ dall’altra. Anche qui evitate le cariche da parte dei celerini e, almeno per il momento, non sarebbero stati segnalati danni a danno dei commercianti delle vie limitrofe a Campo de Fiori.
Ma probabilmente non finisce qui. Come dicevamo ciascuna città è intenzionata a far sentire la sua voce, e la situazione non può certo migliorare in una manciata di giorni. Speriamo continui a prevalere il buonsenso…
Max