La Women’s Tennis Association (Wta), l’associazione che riunisce le giocatrici professioniste di tennis di tutto il mondo, è pronta a fermare tutti i suoi tornei in programma in Cina se non sarà fatta luce sulle sorti di Peng Shuai, l’ex tennista scomparsa dopo aver denunciato di essere stata aggredita sessualmente dall’ex vice premier cinese, Zhang Gaoli. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato della Wta, Steve Simon, in un’intervista alla Cnn nella quale ha messo in dubbio lo svolgimento dei dieci eventi in programma in Cina nel 2022 per un valore di decine di milioni di dollari.
“Siamo a un bivio del nostro rapporto con la Cina e della nostra attività laggiù”, ha detto Simon, dopo la pubblicazione di una email, attribuita alla stessa Peng, in cui l’ex star cinese spiega di stare bene e che “quelle accuse (di essere stata abusata sessualmente, ndr) non sono vere”, ma sulla quale sono stati sollevati dubbi a proposito dell’attendibilità e della veridicità.
“Ho difficoltà a credere che Peng Shuai abbia effettivamente scritto l’email che abbiamo ricevuto o a credere a ciò che le viene attribuito”, ha detto Simon, dicendosi pronto a fermare “la nostra attività” in Cina e “ad affrontare tutte le complicazioni che ne derivano perché questo è certamente più importante del business”.