“Israele in guerra non con Stati ma contro terroristi, tenere aperto dialogo con Iran”: questa è la sintesi con cui prova a fotografare il delicato momento in Medio Oriente Luigi Di Maio.
“Lavoriamo per evitare un’escalation militare in tutta la regione. Dobbiamo dire che il 7 ottobre ha profondamente modificato lo status qui in Medio Oriente, è stata la più grande strage di ebrei dall’Olocausto, ad opera di un’organizzazione terroristica. Israele non sta fronteggiando altri Stati, è in guerra con organizzazioni terroristiche o organizzazioni paramilitari”, afferma Di Maio.
Aggiornamento ore 6.50
“Quello che noi possiamo augurarci per il Medio Oriente, quello a cui lavoriamo continuamente – spiega – è sempre più dialogo tra il mondo arabo moderato, tra gli Stati arabi moderati e Israele e che la diplomazia vinca nel senso che sia in grado di ripristinare un’equazione di sicurezza nella regione, ma non ci sarà un’equazione di sicurezza duratura per il Medio Oriente senza la soluzione ‘due popoli e due Stati’ che in questo momento è molto complicato perché le posizioni sono molto polarizzate”.
Aggiornamento ore 10.17
“L’Iran oggi attacca direttamente Israele. Non era mai successo. E poi i suoi alleati dell’asse della resistenza, come lo definiscono loro, gli Houthi, Hezbollah e le altre milizie continuano a colpire le nostre navi commerciali nel Mar Rosso, Israele, le truppe americane nella regione, quindi è molto complicato oggi dialogare con l’Iran ma dobbiamo lasciare i canali aperti per veicolare i messaggi che servono alla de-escalation”, afferma Di Maio.
Aggiornamento ore 13.20