Home ATTUALITÀ Tende e letame davanti al Viminale: il blitz degli ambientalisti

    Tende e letame davanti al Viminale: il blitz degli ambientalisti

    Prima il camion per scaricare quintali di letame davanti al Viminale, poi l’invasione della piazza con tende e striscioni. Blitz degli ambientalisti di Extinction Rebellion oggi 22 novembre a Roma che contestano le “politiche governative che hanno portato all’aumento degli investimenti in combustibili fossili e alla promozione di nuove pene per chi protesta”. Un centinaio di persone hanno occupato la piazza con tende posizionate davanti al ministero dell’Interno . “L’unica sicurezza è questo clima di merda” si legge su uno striscione mostrato dai manifestanti durante il blitz.

    Tende e letame davanti al Viminale: il blitz degli ambientalisti

    Gli agenti sono intervenuti per fare uscire dalle tende gli attivisti che sono stati poi portati in commissariato. Oltre alle tende è stato tolto il lungo tappeto giallo srotolato fino ai cancelli del palazzo sul quale erano scritte le parole “inganno”, “repressione”, “ritardo” ripetute per tutto lo striscione. Sulla strada sono stati scaricati circa 5 quintali di letame che le squadre speciali Ama hanno poi tolto da piazza del Viminale.

    In protesta contro il ddl sicurezza

    Gli ambientalisti ricordano le alluvioni e le piogge torrenziali un susseguirsi di eventi estremi da Nord a Sud che negli ultimi mesi hanno messo in ginocchio l’Italia. Non puntano il dito solo sulla crisi ecoclimatica nella protesta di oggi al Viminale.

    La scelta del luogo spiegano gli attivisti di Extinction Rebellion in una nota non è casuale. “Questo ministero è uno dei promotori del nuovo ddl sicurezza che aumenta notevolmente le pene per chi protesta pacificamente” commenta Paola, una delle persone in tenda. “Occupiamo questa piazza – prosegue – per pretendere che chi ha il compito di tutelare la nostra sicurezza faccia tutto ciò che è necessario per contrastare il collasso ecoclimatico e per garantire il diritto di dissentire”.

    Il riferimento è al ddl 1660, in discussione proprio in questi giorni al Senato, contestato da Extinction Rebellion e altri movimenti già in altre occasioni. “In un momento storico in cui l’Italia intera, da nord a sud, sta pagando i pesantissimi danni di alluvioni e siccità, siamo qui per ribadire che l’unica sicurezza che abbiamo oggi è questo clima di merda ” continua Paola.