Durissima risposta da parte delle autorità politiche dell’Iran nei confronti degli Stati Uniti d’America e in particolare del presidente Donald Trump a seguito della decisione, da parte del governo di Washington, di deliberare l’okay per le durissime sanzioni che gli Usa faranno piombare su Teheran.
La tensione già altissima che si respirava nelle ultime ore di questa escalation di contrasti tra Usa e Iran è arrivata al clou con la piccata e secca replica di Teheran alle sanzioni di Trump: “Chiusa per sempre via diplomatica“, tuonano dall’Iran.
Chiusa per sempre via diplomatica: l’Iran reagisce alle sanzioni Usa
Le nuove sanzioni verso dell’Iran hanno trasformato, semmai ce ne fosse stato ulteriore bisogno, gli Stati Uniti nel nemico numero uno dell’Iran, al momento. La decisione da parte di Trump relativa alla volontà di sanzionare l’iran e in particolare, e personalmente, la Guida suprema Ali Khamenei, ha fatto letteralmente imbufalire il governo di Teheran.
Di conseguenza, questo, dal punto di vista degli iraniani mette fine “in modo permanente” alla via della diplomazia tra Washington e Teheran. A dirlo, su Twitter, è il portavoce del ministero degli Affari esteri iraniano. Abbas Moussavi.
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Dichiarazioni che non lasciano molto spazio alle interpretazioni quelle rilasciate sul social network Twitter dal portavoce del ministero degli Affari esteri iraniano, Abbas Moussavi: “Imporre delle sanzioni sterili contro la Guida suprema e contro il capo della diplomazia iraniana (Mohamad Javad Zarif, cioè) vuol dire fermare in modo permanente la via della diplomazia con il governo pronto a tutto di Trump”, afferma Moussavi.
Ma non è tutto. Le sue dichiarazioni successive risultano esser altrettanto bollenti e provocatorie: “Il disperato governo di Trump distrugge il consolidato meccanismo internazionale attraverso il quale devono essere mantenute la pace e la sicurezza”. Una presa di posizione piuttosto ruvida e poco fraintendibile.
La dichiarazione di Moussavi arriva all’indomani dell’ordine esecutivo firmato dal presidente Usa, Donald Trump, di imporre le sanzioni alla massima autorità iraniana, Khamenei, e delle dichiarazioni del segretario al Tesoro Usa, Steve Mnuchin, di fare altrettanto nei prossimi giorni nei riguardi del ministro degli Esteri di Teheran, Mohammad Javad Zarif.
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Del resto, in queste giornate convulse le repliche e contro repliche tra Usa e Iran non si erano limitate al fronte della comunicazione ma avevano toccato lidi molto più tangibili o, comunque, strategicamente vincolanti. In particolare il governo Usa aveva avallato una decisione relativa all’okay su precisi e studiati cyber- attacchi nei confronti della intelligence iraniana.
Quelli che, però, sarebbero secondo l’interpretazione iraniana facilmente neutralizzati. Nel dettaglio, tutti i cyber attacchi lanciati dall’Us Cyber command che, secondo il Washington Post, avrebbero attaccato i sistemi informatici iraniani (relativi al controllo ed al lancio dei missili sotto il comando dei Guardiani della Rivoluzione sarebbero stati arginati e neutralizzati con facilità.
Questo è quello che emerge della dichiarazioni del ministro iraniano delle Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione, Mohammad Javad Azari Jahromi,
“I media chiedono se i presunti attacchi informatici contro i sistemi iraniani di controllo dei missili abbiano avuto luogo. Ce l’hanno messa tutta, ma non sono ancora riusciti ad eseguire un attacco con successo”, ha detto Jahromi. “Stiamo affrontando il cyber-terrorismo da tanto tempo. L’anno scorso abbiamo neutralizzato 33 milioni di attacchi con il firewall.
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