Senza scomodare i Sessanta del Bandiera Gialla e poi, via discorrendo, i vari Discoring, Superclassifica Show ed affini, con l’avvento della telematica e del web anche il mondo delle sette note ha subito una profonda metamorfosi. Una volta erano i ’45 giri’ ( o singoli) venduti, a fare la differenza, oggi le cosiddette visualizzazioni. Certo, fra decidere di acquistare quel preciso disco, che imponeva ‘l’atto fisico’ nel farlo, e digitare stando sdraiati su un divano un semplice ‘like’, ci passa una vita anzi, più generazioni. Ecco perché oggi diviene difficile riuscire a giudicare ‘qualitativamente’ un prodotto musicale. Non è più l’orecchiabilità del motivo nella sua interezza (musica e testo) a fornire la dimensione artistica di un cantante, quanto invece tutto quel ‘contorno’ che, immagine in primis, contribuiscono a farne un ‘fenomeno’ degno di attenzione.
E’ vero obietterà qualcuno, non che all’epoca i Righeira ed il loro ‘Vamos a la Playa’ – con le dovute proporzioni – non fossero ugualmente ‘strani’ o, la stessa Juny Russo (‘Un’estate al mare’), con quel look androgino ed il taglio mascolino, capace di riprodurre il grido di un gabbiano! Insomma, dimostra quindi ‘la storia musicale estiva’, ciascuna generazione si è cercata e costruita la propria hit premiando anche chi ‘osava’ di più.
Dunque, tornando ai giorni nostri, chi allora se non Achille Lauro può rappresentare la naturale evoluzione di quanto fin qui discusso? E’ vero, lauro, con il suo ‘1990’ (in omaggio al suo anno natale), ha prodotto un album davvero interessante dove (attenzione però), accanto alle innovazioni ‘figurative’ tenta addirittura un recupero ed una ‘rivalutazione’ di ben sette celebre hit dell’epoca, contribuendo così anche a ‘celebrare’ la memoria storica della musica. Un’operazione come sempre fine ed intelligente. E non è un caso quindi se, sebbene giovanissimo, Lauro sia stato ‘assunto’ dalla celebre etichetta rock ‘Elektra Records/Warner Music Italy’, come Chief Creative.
Però, come dicevamo, visto che il web accorcia le distanze, proprio in questi giorni – dopo due mesi di ‘guerra’ – grazie al grande apporto della rete, il giovanissimo ‘rapper’ Tedua – nella foto – è riuscito a spodestare in classifica (sostenuta dalle vendite certificate da Fimi-Gfk) Lauro, con il suo clicatissimo ‘Vita Vera Mixtap’.
Un debutto degno di segnalazione anche perché alle sue spalle troviamo gente come il rodato ed amato Gué Pequeno (con ‘Mr. Fini’) e, subito dopo, ecco Ernia (‘Gemelli’).
A seguire altri giovani seguitissimi come Lazza (‘J’), The Supreme (’23 6451’), e quindi Geolier con Emanuele, seguita dalla felice compilation dall’azzeccata compilation del celebre network campano che con la sua ‘Kiss Kiss Play Summer 2020’, riesce ad averla vinta su due ‘fenomeni’ (in realtà ‘usciti’ già da tempo), come Marracash (‘Persona’), ed il sempre originale Ghali (‘Dna’).
Tornando alle reminiscenza degli Ottanta, e dunque al concetto di ‘orecchiabilità’, non possiamo infine citare la hit estiva per eccellenza (la ‘latin-music’ che non tradisce mai, ricordate Giusy Ferrero?), quest’anno incarnata da ‘Un passo dalla luna’, con il microfono a metà tra Rocco Hunt ed Ana Mena. Per dirla tutta, se esistessero ancora i juke box probabilmente la loro canzone sarebbe la più gettonata…
Buona musica a tutti!
Max