Teatro glorioso, il ricco cartellone della Sala Umberto

“Benvenuti al festeggiamento del mio 18 ° anno di direzione di questo splendido teatro. Ho vissuto anni di intense battaglie, cercando di seminare pillole di riflessione, emozione, divertimento. Se mi chiedete come sto, rispondo: ‘in trincea’. Sempre contro. Contro il degrado; per il decoro. Contro la superficialità; per l’impegno, attraverso il sostegno alle nuove generazioni, il teatro ragazzi, i corsi di formazione. Contro il disfattismo, la burocrazia, gli Enti pubblici ciechi e disorganizzati; per la collaborazione con le poche menti illuminate che sostengono la macchina pubblica. Contro i colleghi divorati dalla vanità e dall’invidia; per quelli che vibrano di passione creativa e credono nel proprio lavoro. Contro i sostenitori a parole dell’importanza della cultura; per gli anonimi operatori culturali che si sacrificano con successo. Contro l’incoscienza e la sciatteria; per l’impegno civile e il sostegno del pensiero libero e critico. Ho cercato di tutelare sempre il pubblico, il gruppo di lavoro e di contenere i compromessi. Oggi sono maggiorenne, vaccinato e pieno di cicatrici. Con piacere sottolineo il buon lavoro dei miei compagni di viaggio senza i quali non avremmo raggiunto certi traguardi. Sarebbe giusto citarli tutti per nome, ma non sono pochi e spero comprendano la mia innocente omissione. Sanno comunque di essere nel mio cuore. Sono certo di aver contribuito a far crescere uno spazio di qualità, vivace e frequentato da migliaia di spettatori l’anno, casa di grandi e piccole compagnie teatrali. Insieme abbiamo generato un indotto altrettanto importante, tra cui ricordo il centro di produzione. In sintesi, diciotto anni vissuti da funambolo, con onore e passione. Auguro lunga vita alla Sala Umberto, che possa essere sempre un luogo civile dove nascono progetti culturali, un’Agorà. Per questo chiedo a chiunque condivida o abbia condiviso questo lungo impegno e i suoi frutti di manifestare la propria solidarietà a questo Teatro”.
E’ un fiume in piena Alessandro Longobardi, nel raccontare l’attività di questo splendido Teatro sito nel cuore di Roma (in via della Mercede), come molti altri costretto a subire ‘l’umiliante’ disinteresse delle istituzioni. Chi scrive è cresciuto in quello che una volta (negli anni ’70), era soltanto una mediocre sala di ‘seconda visione’, annebbiata dal fumo dalle sigarette ed involontario ‘compagno di giochi’ di sciami di bambini (noi, per l’appunto), che giocavano a nascondino tra le poltrone semivuote! Eppure pochi decenni prima, testimoniavano i nostri nonni, qui accumulava vagonate di risa ed applausi Totò, il principe della risata. La Sala Umberto era infatti un gettonatissimo teatro di circuito, ambito dagli artisti – e che nomi – di un tempo.
Questo per spiegare il ‘miracolo’ compiuto in questi ultimi lunghi anni di lavoro intorno ad un luogo altrimenti condannato ad ospitare chissà quale variegato centro commerciale o, peggio, un olezzoso fast food. Dunque come non essere solidali con quanto espresso da Longobardi, il quale, spiega ancora: “Siamo ostaggi di scelte di gestione del “Tridente” che non contemplano la vita dei Teatri. Siamo ostaggi di una proprietà assente, che non manifesta rispetto per la missione culturale che si compie ogni giorno  – denuncia ancora l’esperto ‘addetto ai lavori’ –  Siamo ostaggi di scelte miopi del Mibac che non capisce quanto siano fragili e importanti i luoghi come questo teatro, i quali come la scuola e la sanità costituiscono l’humus di una società sana. Ricordo l’iniziativa relativa alla nascita del centro di produzione – non riconosciuto, ma vivo e vegeto – costituito dalla Sala Umberto e dallo Spazio Diamante, che si avvia alla sua terza stagione. Un esempio di scambio tra il centro e la periferia che si alleano e provano a generare nuove energie.Il bilancio artistico è soddisfacente, consapevoli della lenta ma costante crescita della qualità del progetto”. Ma, come aggiunge, toccando un tema dolente per una Capitale con ambizioni ‘cosmopolite’, “Nota dolente, invece, per il teatro ragazzi che viene di fatto impedito dal Comune di Roma che ha aggravato il costo del trasporto degli studenti fino a € 180,00 (tassa ZTL per bus) verso i luoghi di aggregazione culturale e sportiva e ha vietato completamente l’accesso ai teatri del centro, non facendo distinzione tra i bus turistici e quelli che fanno servizi sociali. Senza poi considerare il conseguente, implicito impoverimento dell’offerta formativa: scuole e insegnanti non avranno più a disposizione uno strumento didattico ed educativo importante. Una follia”. E per farla breve, roba da matti, “Dopo quindici anni di splendido lavoro con ventimila ragazzi a stagione, la chiusura sembra inevitabile. A questo si associa un’altra vergogna: l’incapacità di raccogliere i rifiuti davanti ai teatri negli orari stabiliti e la mancanza di un regolamento per il carico e lo scarico delle scene semplice ed economico. Per tutto questo ringraziamo la “lungimiranza” di questa amministrazione Capitolina”. Tuttavia, fortunatamente, c’è anche del ‘buono’: “Nota positiva – anticipa Longobardi –  verrà annunciata la terza edizione del Festival InDivenire, che si tiene presso lo Spazio Diamante. La manifestazione è nata per sostenere e dare visibilità alle nuove opere in forma di studio e alle compagnie composte da attori diplomati nelle migliori scuole/accademie della Regione Lazio; da quest’anno siamo onorati della partecipazione dell’Atcl, che condivide il progetto, un modo per dare sostegno al territorio ove opera il nostro centro di produzione e formazione. Gode di ottima salute l’Accademia professionale STAP Brancaccio, diretta del resistente Lorenzo Gioielli, attore, regista, autore, coadiuvato da un ottimo gruppo di docenti. Altra nota positiva: quest’anno il pubblico è aumentato del 20% e così anche le entrate lorde e la stagione non è ancora terminata! Anche i frequentatori dei corsi di teatro sono aumentati ed abbiamo ottenuto il riconoscimento come Ente di Formazione. Ricordo che questo teatro non riceve fondi pubblici. Quando acquistate un biglietto o un abbonamento fate anche un gesto di rispetto e amore per il teatro e la vostra città”.
Ma entriamo ora nel vivo di quello che ci proporrà la prossima stagione della Sala Umberto, dove a dettare il senso della qualità che andremo a goderci ruota intorno a due figure emblematiche del cosiddetto ‘teatro-spettacolo’ come Dario Fo e Giorgio Gaber, verso i quali sarà loro dedicata luna serie di specifici eventi teatrali,
“In particolare – annuncia Longobardi – ospitiamo il celeberrimo “Mistero Buffo” di Fo e Rame, che ha cambiato la storia del teatro italiano e che compie 50 anni, proposto nella versione di Mario Pirovano, e “Il Grigio” di Gaber e Luporini, interpretato da Elio e diretto da Giorgio Gallione, che inaugura una serie di eventi volti a celebrare Gaber in occasione degli 80 anni dalla nascita. Gaber e Luporini sono i creatori del genere teatro canzone di cui l’anno prossimo ricorrono i 50 anni. La Fondazione Gaber e Piji Siciliani contribuiscono a creare il controcanto romano alla già nota manifestazione “Milano per Gaber”.
Secondo punto di aggregazione: il Cinema. 1) Dopo una bella tournée in Italia ritorna “Non si uccidono così anche i cavalli?” di Horace McCoy, da cui fu tratto l’omonimo film diretto da Sydney Pollack, vincitore di numerosi premi. Questo spettacolo è prodotto dal nostro centro di produzione, per la regia di Giancarlo Fares, con Giuseppe Zeno, un cast di 16 attori e una band di musica dal vivo diretta da Piji Siciliani. Lo spettacolo ha vinto il Premio come miglior spettacolo del 52 ° festival di Borgio Verezzi. 2) “Misery”, romanzo di Stephen King del 1987, da cui è tratta la sceneggiatura di William Goldman per il noto film di genere horror thriller del 1990 “Misery non deve morire” di Rob Reiner. Misery è una grande opera sul potere magico della narrazione. Lo spettacolo è diretto da Filippo Dini che lo interpreta insieme ad Arianna Scommegna. 3) “La piccola bottega degli orrori” su libretto scritto da Howard Ashman e con le musiche di Alan Menken è un delizioso horror musical che ha ispirato il film omonimo del 1986 di Frank Oz. Questa commedia noir sarà diretta da Piero di Blasio, attore, regista, traduttore. Il casting è in via di formazione. Questo lavoro è curato dal nostro centro di produzione, insieme a Bottega Teatro Marche, che realizzerà un’edizione completamente rinnovata in accordo con gli autori. 4) “Sherlock Holmes e i delitti di Jack lo Squartatore” di Helen Salfas, con Giorgio Lupano, Francesco Bonomo e Rocio Muñoz Morales, diretti da Ricard Reguant. Il grande cinema e la tv hanno celebrato più volte questo mitico detective con il suo assistente Dr. Watson. Il regista ha adattato e diretto per il Teatro Apolo di Barcellona questa nuova ed originale avventura. 5) “Tartassati dalle tasse” è la nuova commedia brillante scritta e diretta da Eduardo Tartaglia per Biagio Izzo. Ispirata al film “I tartassati” – diretto da Steno nel 1959 con Totò e Aldo Fabrizi – la pièce indaga sul malessere che il fisco induce al popolo italiano.
Genere: Commedia brillante. Ecco quindi 1) “Figlie di E.V.A.” di Andreozzi, Alfieri, Giardiello, diretta da Massimiliano Vado, è la storia di un uomo potente, interpretato da Marco Zingaro, che frega tre donne, che trovano il modo di vendicarsi. Una splendida Maria Grazia Cucinotta affianca due solide certezze della commedia come Michela Andreozzi e Vittoria Belvedere. 2) A Natale torna con un nuovo spettacolo (titolo da definire) il grande Carlo Buccirosso, che ci accompagnerà per quattro settimane in allegra compagnia. 3) “Maurizio IV – Un Pirandello pulp”, il nuovo testo scritto da Edoardo Erba su misura per due mattatori del palcoscenico come Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia. Lo spettacolo debutterà al Napoli Teatro Festival in luglio. Il richiamo a Pirandello non è casuale e lo stesso titolo ci riporta all’Enrico IV. La regia è di Gianluca Guidi e la musica di Massimiliano Gagliardi. Anche questo lavoro è curato dal nostro centro di produzione. 4) Con timore è stata presentata in questa stagione e ha subito sgombrato il campo da ogni preoccupazione ottenendo un successo crescente di pubblico. È con grande piacere che presentiamo il nuovo lavoro dei Familie Flöz: “Teatro Delusio”, raddoppiando la precedente tenitura per consentire a un pubblico sempre maggiore di poter conoscere la tecnica e il linguaggio di questa compagnia. Teatro Delusio è teatro nel teatro. Il pubblico è trascinato nel mondo Flöz, un mondo carico di misteriosa comicità. Tre attori mettono in scena 29 personaggi dando vita a un teatro completo. 5) Francesca Inaudi, al suo primo debutto in Sala Umberto, interpreta “Preziosa”, scritto da Maria Teresa Venditti. La regia è di Luca De Bei. Il registro del testo è brillante, ma tra le righe emerge una visione drammatica della vita. 6) La scrittura di Edoardo Erba e la regia di Serena Sinigaglia riadattano, tagliano e montano con ironia “Le allegre comari di Windsor” di William Shakespeare, innestando in uno dei grandi classici del teatro mondiale brani eseguiti dal vivo dal Falstaff di Verdi. In scena solo quattro donne: Mila Boeri, Annagaia Marchioro, Chiara Stoppa e Virginia Zini, che danno parola anche ai personaggi maschili invertendo il principio del teatro shakespeariano. 7) Giovanni Scifoni, attore-autore, con “Santo Piacere – Dio è contento quando godo” in questa stagione appena conclusa ha stupito tutti raggiungendo un traguardo unico. Partito in sordina dopo 8 recite esaurite al Teatro Brancaccino, senza alcun annuncio pubblico, è passato in Sala Umberto realizzando 7 recite esaurite e chiudendo in bellezza al Teatro Brancaccio con una recita sold out. Un iter mai realizzato da nessuno prima. Oggi meritatamente riproponiamo lo spettacolo dei record che peraltro viene aggiornato e riscritto per rappresentare meglio la contemporaneità.
Ma c’è grande spazio anche per la Musica, e che Musica! Si parte il 7 ottobre con il ?Riessler/ Mtinier Duo: Due Musicisti eccezionali in un’eccezionale formazione. Al clarinetto basso Michael Riessler e alla fisarmonica Jean-Louis Matinier. Michael Riessler ha suonato con artisti come Carla Bley, Terry Bozzio, John Cage, Maurizio Kagel, Helmut Lachenmann, Arditti Quartet ed è membro della “Orchestre National de Jazz”. Jean-Louis Matinier, ha iniziato la sua carriera come musicista classico. Ha suonato con musicisti quali Gianluigi Trovesi, Michel Godard, Louis Sclavis e con Juliette Greco. I due combinano diversi stili e generi musicali, dalle improvvisazioni tipiche del jazz e della musica contemporanea alle influenze della musica folk europea e della musette francese, il tutto con una tecnica esclusiva e nella continua ricerca di nuove armonie. L’11 novembre sarà quindi la volta del Juan Carlos Albelo Quartet, con Special Guest il grande Fabrizio Bosso. Juan Carlos Albelo al violino, Natalio Luis Mangalavite al pianoforte, Marco Siniscalco al basso, Emanuele Smimmo alla batteria, più un ospite speciale: Fabrizio Bosso, il migliore trombettista jazz italiano. Si prosegue il 9 dicembre con la ‘regina’ Sara Jane Morris & Tony Remy, guitar. La Morris è una delle più raffinate e meno formali cantanti degli ultimi anni, sempre in bilico tra ossequio alla tradizione e desiderio di esplorare nuovi territori musicali, accostando ritmi jazz, rock e africani. Un grande nome della musica mondiale che, fin dai tempi in cui era corista nei Communards di Jimmy Sommerville, ha saputo imporsi con uno stile sofisticato e con produzioni importanti che nel tempo hanno spaziato dal pop al blues, fino al jazz. Da sempre ispirata dal suo idolo Billie Holiday, i suoi lavori sono stati spesso frutto dell’amicizia e della collaborazione con Marc Ribot e della passione per alcuni grandi interpreti del passato come John Lennon, Leonard Cohen e Marvin Gaye. “Lasciate a casa i preconcetti”. Così inizia la descrizione di un critico londinese della sensuale cantante-autrice Sarah Jane Morris, che spazia dal rock al blues, dal jazz al soul, con un’estensione di quattro ottave che fa letteralmente venire i brividi. ‘Brividi da camera’ invece l’11 febbraio 2020 per il Sestetto Stradivari, con David Romano e Marlène Prodigo (violini), Raffaele Mallozzi e David Bursack (viole), e Diego Romano e Sara Gentile (violoncelli). Costituito da musicisti dell’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Sestetto Stradivari si è costituito nel dicembre 2001 in occasione dei concerti organizzati nell’ambito della Mostra Internazionale “L’arte del violino” di Castel Sant’Angelo in Roma. L’affiatamento, la coesione e la passione profusa per l’impegno hanno fatto sì che quello che doveva essere un evento occasionale si sia trasformato in un progetto di più ampio respiro che ora vede il Sestetto impegnato in concerti per importanti istituzioni concertistiche nazionali ed internazionali. Imperdibile poi l’appuntamento del 27 marzo con l’audio-film ‘Io sono nero’, con le musiche del LISMA project (Enrico Melozzi e Stefano De Angelis), le voci di Pietro Biondi, Giacinto Palmarini, Daniele Salvo, Elisa di Eusanio, e Lorenzo Degl’Innocenti. Trattasi del ‘primogenito’ di una nuova categoria di opere letterarie, quale appunto gli audio film. Questo genere, sperimentato per primi dai Lisma Project, mutua la forma artistica del suono cinematografico, rendendo gli audiolibri come tutti li conoscono una forma obsoleta. Tratto dall’omonimo racconto di Stefano De Angelis, è un noire fanta-politico incentrato sulle atmosfere tetre della musica di Bach che prende vita dalle voci di Pietro Biondi, Giacinto Palmarini, Elisa Di Eusanio e Daniele Salvo, con la scorrevolezza e la fruibilità di un film “cieco” cioè senza l’ausilio delle immagini, il che lascia maggiore spazio alla fantasia dello spettatore. Infine, è tutto da scoprire con le immaginifiche atmosfere nelle quali saremo letteralemnte trascinati grazia alle ’30 Arpe Irnaniane’, previste per il 27 marzo 2020.
Insomma, come abbiamo visto, un cartellone quello della sala Umberto, veramente tutto da scoprire ma, soprattuto, da godere. Come conclude infine Longobardi in questa ‘accorata’ presentazione della sua, a ragione, amata creatura: “Ringrazio tutti per la partecipazione e per l’attenzione mostrata a questo cartellone all’insegna del teatro d’Autore, del teatro ispirato al cinema e del filone genere brillante. Una proposta per tutti con un occhio di attenzione ai giovani e giovanissimi. La settimana prossima verranno annunciati ulteriori tre spettacoli da inserire. Seguiteci sui nostri social per ulteriori informazioni”.
Max