“Il Ministro Urso, invece di prendersela con i sindaci vada a rileggersi il provvedimento che ha appena fatto approvare e che non risponde affatto alle reali esigenze di tassisti e amministrazioni comunali. E nel caso di Roma non tiri in ballo le licenze rilasciate dall’Amministrazione di Veltroni, perché quei bandi erano del 2004, molto prima della Legge Bersani che introduceva le licenze onerose con il 20% riservato ai comuni; proprio tenendo conto di una relazione dell’AgCom che evidenziava l’utilità di garantire ai comuni una percentuale in grado di aiutarli a sostenere le tante spese pubbliche collegate all’aumento di licenze e quindi di taxi.
Nel 2006 la Giunta Veltroni fece poi scorrere la vecchia graduatoria per altre mille licenze, quelle a cui fa riferimento il Ministro, portando ad un aumento complessivo di 2500 licenze. Inoltre, programmò anche un nuovo bando per ulteriori oltre mille licenze tra il 2008 e il 2009, proprio applicando la Legge Bersani. Ma nel 2008 Sindaco divenne Alemanno che, come ricorderà Urso, bloccò tutto.
Il Ministro fa anche un po’ di confusione sul tema delle seconde guide, affermando che oggi i tassisti potranno aderire senza più paura delle cause di lavoro. Ma il problema non è mai stato quello, bensì le lungaggini burocratiche della normativa nazionale.
E infine, il Ministro si vanta di aver introdotto le licenze stagionali. Non è vero, perché ad introdurle è stata ancora una volta la Legge Bersani. Solo che in quella normativa le licenze erano permanenti e aperte a tutti mentre con le nuove norme diventano temporanee e accessibili solo a chi già ne possiede una. E questo scoraggia gli investimenti, non li favorisce di certo”. È quanto dichiara in una nota Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità di Roma Capitale.
Max